Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:38 min.
Etichetta:Norma Evangelium Diaboli

Tracklist

  1. SäNDEBUDET
  2. LIFVSPäNN
  3. DJEFVULEN
  4. HäDANKALLAD
  5. LIKBåLET
  6. DöDSPREDIKANTEN
  7. EVIGHETEN
  8. KALLET

Line up

  • Sigward: vocals

Voto medio utenti

Oscuri e dannati, avvolti nel ghiaccio e velenosi, tornato gli svedesi Lifvsleda con il nuovo album "Sepulkral Dedikation", una sorta di nero monolite all'interno del quale si incuneano il black metal degli anni '90 ed una pulsione più moderna volta, comunque, al disprezzo di tutto e tutti.
Il terzetto svedese suona marcio, inquietante e opprimente: le composizioni del nuovo parto sono litanie di morte e di dolore quando il gruppo indugia su micidiali mid tempos, diventano, invece, schegge di pura follia quando i ritmi si fanno più incalzanti e le chitarre sibilano, minacciose, come l'ululato di lupi affamati.
"Sepulkral Dedikation" è un manifesto del black metal, per lo meno di quello che il genere sempre dovrebbe essere.
Nelle sue note non troveremo facili melodie o villana mercificazione.
Qui dentro tutto è morte e purissimo nichilismo.
I Lifvsleda si dimostrano abili distillatori del male e riescono a comporre canzoni che pulsano grazie a chitarre minacciose, vocals vomitate direttamente da un buco nero puzzolente, brevi intarsi di tastiera di burzumiana memoria e totale isolamento dal mondo circostante.
L'ascolto di un album come questo è un perdersi nel nulla, è tornare indietro nel tempo, è soffrire per le angoscianti melodie che lo permeano, è la materializzazione di ciò di cui abbiamo paura ma che, al contempo, ci attrae perché ci affascina.
Questo è il fascino del male, il fascino del black metal.
Non importa se "Sepulkral Dedikation" non possa essere eletto a capolavoro poiché la sua qualità lo pone, comunque, come riferimento per una annata che, partita in sordina, sta piano piano rivelando gemme nascoste nel mondo dell'estremo, quello lontano dalla massa e, proprio per questo, più vero e sentito.
Per quanto mi riguarda, i Lifvsleda ci hanno fatto dono di un lavoro da custodire con ammirazione e da ascoltare con religiosa devozione, ma anche da temere per il suo carico di odio e negatività.
Questo, signori miei, è black metal.
Possiamo anche morire adesso.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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