Invocator - Excursion Demise (Reissue 2022)

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:64 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. EXCURSION DEMISE
  2. (...TO A TWISTED RECESS OF MIND)
  3. FORSAKEN ONES
  4. THE PERSISTENCE FROM MEMORIAL CHASM
  5. ABSURD TEMPTATION
  6. SCHISMATIC INJECTIVE THERAPY
  7. OCCURRENCE CONCEALED
  8. BEYOND INSUFFERABLE DORMANCY
  9. INNER CONTRARIETIES
  10. ALTERATIONS

Line up

  • Jacob Hansen: guitars, vocals
  • Jesper M. Jensen: bass
  • Per M. Jensen: drums
  • Jacob Schultz: guitars

Voto medio utenti

I danesi Invocator sono una delle band culto della scena estrema perché furono una delle prime a inserire elementi death metal nel proprio suono.
Oggi li si conosce per i meriti in veste di produttore metal del chitarrista e cantante Jacob Hansen dato che ha prestato i suoi servizi a formazioni note come Volbeat, The Black Dahlia Murder, Pretty Maids e molti altri.
Adesso possiamo riscoprire i primi due album ristampati dall’olandese Hammerheart, in origine pubblicati nei primi anni novanta dalla defunta Black Mark Productions, famosa per essere la label che ha tenuto a battesimo i Bathory e non solo, fondata dal padre di Quorthon.
L’apertura “Excursion demise” è significativa in questo senso; introdotta da effetti ed un tappeto di tastiere è un brano serrato, veloce con controtempi che rendono bene la caratura tecnica del quartetto scandinavo.
La voce di Hansen è un ruggito selvaggio, rabbioso ma comprensibile; bello e potente il tempo spezzato sul finale.
Altro brano eccellente è “The persistence from memorial chasm”, composizione veloce, serrata con un bell’incrocio di chitarre e ottimi cambi di tempo fluidi e vari.
La furia generata dai nostri è palpabile, gli assoli all’interno sono veloci e risentono dell’influenza slayeriana.
Altra scheggia vorticosa che dura poco più di sette minuti ma ti lascia letteralmente senza fiato è “Schismatic injective therapy”; i danesi però non fanno solamente mostra di violenza sonora e di un invidiabile uso dei propri mezzi espressivi come un esercizio sterile, i testi sono impregnati di critica rabbiosa e senza compromessi.
Un debutto da non lasciarsi scappare, soprattutto perché la label per rendere ancora di più il piatto gustoso inserisce un dischetto bonus contenente tutti i demo, perciò fatelo vostro, credetemi, ne vale la pena.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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