Copertina 7

Info

Demo
Anno di uscita:2002
Durata:20 min.
Etichetta:nessuna

Tracklist

  1. WHERE DARKNESS IS ALWAYS PREGNANT
  2. THE ILLUSORY GROUND OF BETRAYAL
  3. DUALITY CONFLICTS
  4. TURMOIL

Line up

  • Tiziano Marcozzi: vocals, guitars
  • Gino Palombi: bass
  • Alessandro Croce: lead guitar
  • Piero Arioni: drums

Voto medio utenti

Gran bel lavoro quello degli Exiled on Earth, che approdano a questo secondo demo dopo ben sette anni d'attività. Nati come band di swedish alla In Flames, ma con voce pulita, gli Exiled on Earth riescono in quest'auto-produzione a staccarsi quasi completamente dal genere, e aggiungo "fortunatamente", giacché di uscite sulla scia di Dark Tranquillity e compagnia bella ce ne sono già sin troppe in giro. In "Duality Conflicts" la band unisce sapientemente tecnicismi in fase ritmica che potrebbero rimandare al power US '80 di Liege Lord o Helstar (pur calcando molto meno sull'acceleratore), a soluzioni jazz/fusion, senza mai perdere di vista terreni moderni del metal estremo più sperimentale. Si tratta insomma di un mix dannatamente personale, arricchito dalla buona voce di Tiziano Marcozzi e da una produzione davvero all'altezza, targata Temple of Noise. Un punto in più alla band è dato dall'esclusione categorica ed intransigente di qualsiasi artificio elettronico quali trigger, effetti, tastiere o ritocchi ed editing fatti al computer, cosa che dona una genuinità inconsueta al prodotto. In una scena metal purtroppo dominata da batterie campionate, da trigger esasperati e da voci corrette con il Pitch Shifter, sentire un prodotto di qualità autenticamente suonato era ritenuto dal sottoscritto ormai tristemente impossibile. Non importa dunque se, qua e là, la voce di Tiziano non è perfetta al millimetro come intonazione, quello che conta è l'intenzione, il feeling, l'emotività che gronda da brani davvero ottimi quali "Turmoil" o la sostenuta "Where Darkness is Always Pregnant". Davvero fenomenale il lavoro di Piero Arioni dietro le pelli della batteria, che si dimostra una macchina di precisione impressionante; sugli stessi livelli anche gli altri componenti della band, che vantano indubbiamente un discreto livello tecnico e, a livello chitarristico, un gran buon tocco. Insomma, questo "Dualità Conflicts" si presenta come un'ottima sorpresa, e benché si possa migliorare in alcuni aspetti il songwriting (certi inserti sono in parte dispersivi), ci troviamo dinnanzi ad una band in grado di dire qualcosa in più rispetto alle miriadi di gruppi che affollano la scena underground italiana.

Contatti: Tiziano - riskbreaker74@hotmail.com
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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