L’origine degli Schysma risale al 2009, quando la tastierista Martina Bellini ed il bassista Giorgio Di Paola, all’epoca nella cover band Purpleknights (cover di quale gruppo?...mah.. ), decidono di scrivere materiale originale puntando però su qualcosa di più articolato e progressivo. L’iniziativa causa lo scioglimento della formazione, così i due si mettono alla ricerca di altri musicisti interessati al progetto. L’operazione viene completata un paio d’anni dopo, grazie al reclutamento di validi veterani della scena metal del nord-Italia, ed ora esce il primo Ep autoprodotto dal quintetto.
Va detto che tutti i componenti vantano una buona preparazione strumentale e compositiva, oltre alla notevole esperienza sul campo maturata in diversi filoni musicali. Questo confluisce nella costruzione di uno stile prog metal melodico, con una solida sezione ritmica in grado di sostenere i frequenti cambi di velocità dei sostanziosi brani, mentre la chitarra e le tastiere creano le architetture progressive sul modello Rush/Dream Theater. Il vocalist Riccardo Minicucci completa l’opera con tonalità alte e potenti, che però non sempre sembrano pienamente efficaci.
L’Ep propone una sorta di concept sulla crescita interiore e spirituale di un individuo alle prese con il proprio vuoto esistenziale, ed ha sicuramente molti passaggi e momenti ben riusciti. Tecnicamente raffinati, gli episodi sono sviluppati con intrecci e contrasti ritmici ed alternanza di atmosfere, anche se talvolta sembrano puntare ad obiettivi forse ancora un po’ troppo ambiziosi. E’ comunque facile prevedere che la determinazione evidenziata tra le righe dagli Schysma, non potrà che condurli ad ulteriori miglioramenti in futuro. Una band da tenere d’occhio per gli amanti del prog metal qualitativamente maturo.