Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:39 min.
Etichetta:Nestor Prestor Music Group

Tracklist

  1. A FANFARE FOR THE RELIABLE REBEL (INTRO)
  2. ON THE RUN
  3. KIDS IN A GHOST TOWN
  4. STONE COLD EYES
  5. PERFECT 10 (EYES LIKE DEMI MOORE)
  6. THESE DAYS
  7. TOMORROW (FEAT. SAMANTHA FOX)
  8. WE ARE NOT OK
  9. FIRESIGN
  10. 1989
  11. IT AIN'T ME

Line up

  • Jonny Wemmenstedt: guitar
  • Mattias Carlsson: drums
  • Tobias Gustavsson: vocals
  • Marcus Åblad: bass
  • Martin Frejinger: keyboards

Voto medio utenti

I Nestor sono la rivelazione melodica del 2021? Probabilmente sì, se non altro per come irrompono senza un particolare sostegno promozionale in una scena altamente competitiva e sbaragliano una buona parte della concorrenza grazie a una notevole attitudine specifica e a uno spiccatissimo buongusto espressivo.
Il tutto è poi sommato alla consueta competenza tipicamente scandinava (ebbene sì … sono svedesi …) e a una professionalità che non sorprende nemmeno quella, una volta appreso che in realtà stiamo parlando di musicisti “in giro” dalla fine degli anni ottanta.
E già, gli eighties, il periodo aureo di queste sonorità, che i nostri trattano in maniera favolosa, attingendo copiosamente da numi tutelari quali Giant, Kiss, Journey, Treat, Dokken, Europe e Ozzy Osbourne, celebrati attraverso una condotta compositivo/interpretativa in cui anche i piccoli “eccessi d’ispirazione” riscontrabili in “Kids in a ghost town” finiscono per esaltare l’ascoltatore appassionato, scongiurando il più fastidioso dei déjà entendu.
Del resto, il mondo della musica è pieno di “ladri eccellenti” e in generi rigorosi come questo, il “segreto” dell’efficacia emotiva è proprio di saper manipolare in maniera brillante strutture armoniche ampiamente collaudate, un’attività in cui i Nestor si rivelano davvero eccezionali.
Un’abilità palese fin dal maestoso atto d’apertura (dopo l’intro cinematografica “A fanfare for the reliable rebel”) “On the run”, autentico gioiello edificato su un raffinato e incisivo intrigo di chitarre, voci e tastiere, con l’educata, calda e avvincente ugola di Tobias Gustavsson che si erge immediatamente a protagonista.
Non sono da meno né la title-track dell’opera, avvolgente ed evocativa, né la contagiosa “Stone cold eyes”, e una volta arrivati alle pulsazioni crepuscolari di “Perfect 10 (Eyes like Demi Moore)” è ormai chiaro che questo disco non potrà passare inosservato tra quelli che amano immergersi nelle note piacevolmente nostalgiche di un suono immarcescibile.
Che dire, a questo punto, della delizia Giant/Van Hagar/Survivor-ianaThese days”, o ancora della tensione passionale di “Tomorrow”, in cui viene “scomodata” addirittura un’icona sexy come Samantha Fox, apprezzabile anche (sono sicuro che i meno imberbi se la ricorderanno soprattutto in virtù di un altro evidente “talento” …) per le sue doti vocali? Beh, che sono meravigliosi esempi di un meticoloso e appassionato studio dei “classici”, assolutamente godibili e misurati anche nella varietà delle soluzioni esecutive.
La notturna “We are not OK” è semplicemente uno dei brani maggiormente suggestivi degli ultimi tempi, seguita da una “Firesign” che sconfina brillantemente in territori class-metal e da una “1989” che incarna alla perfezione il concetto di rock “radiofonico” (provate a scrollarvi di dosso il suo refrain, se ci riuscite …) di “qualche” anno fa.
It ain't me” rilega, ricorrendo all’enfatico melodramma (la laringe di Gustavsson qui assume vaghe sfumature Cornell-esche …), un programma in sostanza inattaccabile, da consumare senza riserve ricevendone sempre un imponente feedback emozionale.
Il podio nordeuropeo di categoria è dunque di sicuro alla portata dei Nestor e se tale aspirazione dovrà verosimilmente passare attraverso l’acquisizione di un pizzico di superiore personalità artistica, W.E.T., Eclipse, The Night Flight Orchestra, Perfect Plan e H.E.A.T. faranno bene a guardarsi le spalle da questo temibilissimo concorrente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 dic 2021 alle 09:46

Non l'avrei mai detto, io che sono uno da spadoni e mutande di pelliccia, ma mi sa proprio che questo finirà per essere il mio album dell'anno. Non riesco a trovargli un punto debole, gira negli ascolti che è una bellezza... insomma, per me album da 9 pieno e primato solitario in cima alla classifica (a meno di clamorose novità da qui alle prossime 2 settimane). Bravi Nestor!

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