Hughes Gary - Once And Future King - Part I

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. EXCALIBUR
  2. DRAGON ISLAND CATHEDRAL
  3. AT THE END OF DAY
  4. THE REASON WHY
  5. SHAPESHIFTER
  6. KING FOR A DAY
  7. AVALON
  8. SINNER
  9. IN FLAMES
  10. LIES

Line up

  • Chris Francis: guitars
  • John Halliwell: acoustic guitars
  • Steve McKenna: bass
  • Greg Morgan: drums
  • Paul Hodson: keyboards
  • Damian Wilson: vocals (prologue narrator)
  • Gary Hughes: vocals (arthur)
  • Lana Lane: vocals (guinevere)
  • Danny Vaughn: vocals (lancelot)
  • Irene Jansen: vocals (morgana)
  • Bob Catley: vocals (merlin)
  • Sean Harris: vocals (as galahad)

Voto medio utenti

Il frontman dei TEN ha passato tutto il 2002 a scrivere e registrare questa rock opera divisa in 2 CD (con uscita separata, il secondo uscirà ad Ottobre) in chiave kolossal medioevale, ispirata alla leggenda di re Artù; ma tralasciamo la lunghissima trama del concept e cominciamo a fare qualche nome (anche qui ogni cantante ha un suo ruolo come in un film): sua maestà Ayreon (autore dell'intro di tastiera in stile cinematografico), Lana Lane, Bob Catley, Sean Harris, Damian Wilson e, of course, Gary Hughes. Un cast di tutto rispetto, un lavoro impeccabile e riuscito in tutta la sua durata, ognuno dà il meglio di sé e il pomp melodic rock di stampo inglese trionfa alla grande. Per carità, niente che non sia stato già ascoltato nei dischi dei Magnum, Ten, Catley, Royal Hunt, ma il tutto funziona egregiamente. Difficile fare un elenco dei più bravi, oltre ai già citati in precedenza (sui quali non si discute in quanto sono il meglio che questo genere possa offrire) cito Irene Jansen, sorella della singer degli After Forever (Floor), grandissima in "Spaceshifter". Non sembra manchi proprio niente: pezzi hard, un pizzico di epic, melodie, ballads, quanto basta per soddisfare tutti gli amanti di questo genere e non solo, anche se, ad esser sinceri, a livello di rock opera "Final Experiment", "Electric Castle" e "Universal Migrator" di Ayreon sono ben altra cosa.
Recensione a cura di Carlo Viano

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