Copertina 6

Info

Anno di uscita:2002
Durata:20 min.

Tracklist

  1. LOOK IN GLASS
  2. CRIME?
  3. FAREWORD
  4. A DIABOLICAL MEETING
  5. THE FAIRY

Line up

  • Emanuele Bernardini: voce
  • Francesco Antolini: basso
  • Alessio Beretta: chitarra
  • Francesco Riganelli: chitarra
  • Saul: batteria

Voto medio utenti

Nascono dalle ceneri degli Hellfire questi Fear Traders, band della zona di Cortona che ci propone un heavy/thrash metal molto personale dove a farla da padrone sono principalmente i riff prepotenti delle due chitarre e la solida base ritmica capitanata da Marco Milloni alla batteria. L'esordio non è purtroppo dei migliori, non tanto per via della canzone o delle capacità della band, quanto piuttosto per una produzione carente e parecchio casereccia che sminuisce notevolmente il valido lavoro dei cinque musicisti. E' soprattutto la voce di Emanuele Bernardini ad essere penalizzata, per via di un volume bassissimo che viene facilmente coperto dagli altri strumenti. Ed è un peccato, perché sia le parti vocali che la timbrica stessa di Emanuele sono forse i punti di forza del lavoro, come si evince dalla seconda song, nella quale il singer ha finalmente un volume accettabile. Sia per il timbro vocale retrò che per lo stile di canto, mi è parso più volte di risentire Shawn Damien-Barusch degli storici Tyton, anche se, ad essere sinceri, qua e là qualche lieve stonatura si trova. Ottimi i lavori di Francesco e Alessio alle due chitarre, che riescono ad essere devastanti nel loro riffing tutt'altro che banale; un po' meno brillante invece il lavoro sugli assoli, poco incisivi per via di un tocco ancora acerbo. Particolarmente riuscita la conclusiva "Glasswall", segnata da momenti lontani fra loro che spingono verso un refrain memorabile cantato alla perfezione da Emanuele. Per quanto riguarda la sezione ritmica è impeccabile il drumming di Marco, mentre Francesco al basso si rende autore di parti indubbiamente interessati e variegate, anche se può essere poco condivisibile la scelta del plettro, che toglie quella rotondità caratteristica dello strumento e che trasforma il sound in un pastone di medio/alti. Si tratta, in conclusione, di un lavoro buono, composto da quattro pezzi che si fanno ben apprezzare; non mancano però le ingenuità e le carenze esecutive, che vengono dilatate ancor più da una produzione non eccelsa. Si può fare, meglio, insomma, ma le carte in regola per crescere nel futuro ci sono tutte.

Contatti:
E-mail: feartraders@lycos.it" target=_blank>feartraders@lycos.it
Cell. 3338756858



Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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