Non posso nascondere che sin dai secondi iniziali di ascolto di questo debutto degli inglesi
Divine Chaos, il nome dei
Destruction sia il primo ad essermi venuto in mente. La botta thrashosa di suono, la batteria, l'essere selvaggi mi ha ricordato subito
Schmier e soci. Quello con i tedeschi non è tuttavia l'unico paragone possibile, anzi. Attraverso i 9 pezzi di questo
A New Dawn In The Age Of War spuntano elementi leggermente più moderni, come l'utilizzo di tastiere in secondo piano per creare un pochino di "atmosfera", una certa voglia di andare oltre le classiche strutture thrash, oppure aperture melodiche che possono spingersi fin verso lidi power o melodic death e, non ultimo, un velo di
Nevermore. Certo non nella voce, che rimane invece costantemente sporca, destreggiandosi tra scream e growl con buoni risultati, oserei perfino dire che assomiglia a quella di
Jeff Walker.
Che ci sia poco spazio per sognare o adagiarsi su soavi melodie lo indica già la copertina che utilizza sì le abusate piramidi, ma ne dà una visione distruttiva, di caos divino appunto.
Siamo davanti a un bel mix di cattiveria, tecnica e melodia, spalmato su canzoni che generalmente rimangono abbastanza lunghe, arrivando a punte di 7 minuti, ma non temete cari thrashers, la noia e la monotonia non albergano qui. Con una base sonora che sta dalle parti di
Havok, Warbringer ed
Evile, i
Divine Chaos si spingono in una ricerca compositiva complessa che porta verso lidi di
Revocation e
Vektor, il che assicura chitarre decise nei riff ma che spesso sanno ricamare con fantasia e precisione trame articolate. A proposito, segnalo anche l'ospitata
Josh Middleron, dei conterranei
Sylosis (molto bravi e per un certo verso simili ai
Divine Chaos), che marchia con un assolo
Perpetual War Policy. La sezione ritmica, infine, è assolutamente all'altezza, con una prova del signor
James Stewart davvero notevole, d'altronde non ha suonato nei
Vader per le sue abilità con gli origami.
Se siete stufi del revival thrash pedissequo, impersonale, asettico, proposto da molte band negli ultimi 5 anni e volete provare qualcosa di più "frizzante", buttatevi sicuri.
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