Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:46 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MOULD
  2. MIRROR PALACE
  3. CRUEL SACRIFICE
  4. SLEEPING DOGS
  5. INTOXICATE ME
  6. THEM BONES
  7. SHEEP & SHEPHERDS
  8. PRIDE & SHAME
  9. SILENCE IS GOLD
  10. I KNOW YOU KNOW

Line up

  • Tijs Vanneste: vocals
  • Wim Melis: guitars
  • Tom Van Cauwenberghe: guitars
  • Hans Claes: keyboards
  • Jo Van Heghe: guitars
  • Guy Vernelen: drums

Voto medio utenti

Alzi la mano chi di noi non ha mai giocato al " crea la tua line-up preferita ". Un giochino semplice semplice, forse leggermente stupidino, ma che in fin dei conti ci fa sognare improbabili e irrealizzabili collaborazioni. Personalmente sono anni che mi trastullo all'idea di una joint venture tra due delle menti più prolifiche ( in termine strettamente qualitativi ) quali Daniel Gildenlow e Mikel Akerfeldt - magari aiutati dalla sezione ritmica, davvero fantascientifica, degli Spiral Architect ( Lars K. Nordberg al basso ed Asgeir Mickelson alla batteria, per chi è vissuto negli ultimi dieci anni su Marte... ). Un sogno che forse rimarrà tale, me misero, me tapino, sigh, sob...Ma ecco spuntare dal nulla, almeno per me, questi Oceans Of Sadness, sestetto belga attivo dal lontano 1995 e con all'attivo già ben tre full lenght. Ed è incredibile come, nonostante questo " Mirror Palace " sia il loro quarto lavoro, io - che sono onnivoro e curioso come pochi - non conoscessi questa band. Un gruppo estremamente valido, che mischia perfettamente il sound dei Pain Of Salvation con quello degli Opeth, ed ecco spiegato il preambolo di cui sopra. Dico subito che questo disco riesce a strappare numerosi consensi, sebbene sia intriso con evidenti rimandi alle band appena citate, e non solo: spesso saltano fuori dettagli riconducibili a bands come Ark, Katatonia, Dimmu Borgir e Dream Theater. La radice comunque rimane saldamente impiantata nel terreno fertile di Opeth e Pain Of Salvation, mischiando ottimamente le peculiarità dei due gruppi. Questo non deve travisare il giudizio finale, che rimane molto alto, giacché la band belga riesce ad imprimere ugualmente la propria personalità attraverso ottimi esempi di scrittura musicale. Se nell'iniziale " Mould ", troviamo spore del sound tipicamente Ark, ecco che i nostri ci sbattono sui denti la furia autoctona della titletrack, eternamente in bilico tra parti tiratissime e rallentamenti epici. " Sheep & Shepherd " prende il sound spensierato dei Kayser, imbrattandolo con sontuose sfuriate swedish death, anche se l'occhio di riguardo per certe melodie non viene mai perso. Anche in " Pride & Shame ", il death metal domina il songwriting, sormontato però da linee vocali pulite e da fughe tastieristiche di tutto rispetto. Curiosa la presenza di " Them Bones ", cover dei grandissimi Alice In Chains, qui riproposta in maniera molto fedele all'originale, anche se, come è ovvio che sia, la componente death tinteggia violentemente il pezzo. Ecco, il disco finisce ed io sono soddisfatto, sia perché ho in parte coronato il mio sogno, sia perché ho scoperto una band validissima, autrice di un disco bello, molto bello, che farà breccia nei cuori di progsters e deathsters; il mio consiglio è quello di non farsi scappare un lavoro come questo " Mirror Palace ", ennesimo gran colpo per la nostrana Scarlet Records.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 apr 2008 alle 09:51

un album geniale!

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