Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:logic(il)logic Records / Andromeda Dischi

Tracklist

  1. INTRO
  2. MIND THE LIGHT
  3. WINDING COIL
  4. FROST HATE
  5. INSIGHT
  6. PARASITE
  7. RARY
  8. FOR THE SAKE OF THE SHOW
  9. INFORMUTATION (2011)

Line up

  • Emanuela Antonelli: vocals
  • Andrea Pecora: vocals
  • Mattia Stilo: guitars
  • Cesare Montagner: bass
  • Gianluca Melchiori: drums
  • Riccardo Picchi: guitars

Voto medio utenti

Dopo tanti anni di gavetta e tanti cambiamenti nella line-up, il debutto ufficiale degli In-Sight rappresenta una vittoria. Una vittoria della perseveranza, della passione e del sudore, che dopo 16 anni dalla formazione porta finalmente la band verso le vetrine che merita. Un plauso particolare, per il lieto fine di questo lungo e tortuoso viaggio, è da tributare al talentuoso drummer Gianluca “Mek” Melchiori, mastermind del gruppo lombardo, che senza mai mollare ha portato gli In-Sight per mano attraverso gli anni.

L’ascolto di From The Depths ci consegna una band fatta e finita, con uno stile che pesca a piene mani da quanto di buono fatto finora in ambito death melodico (soprattutto dalle parti della Svezia), con qualche spruzzata di metalcore, ma che riesce ad essere decisamente personale e riconoscibile quanto basta per far lievitare il voto e apprezzare gli sforzi in fase di songwriting. I riff taglienti e carichi di groove, la violenza mai cieca ma sempre controllata e centrata sull’obiettivo e l’ottima tecnica dei musicisti rendono questo album l’ennesimo lavoro italiano da prendere in considerazione e da sbattere in faccia alle tante schifezze che arrivano dall’estero. Un altro pregio, non comune da trovare in giro, è il fatto di non rilevare cali di tensione o episodi meno riusciti negli otto (più intro) brani proposti, che riescono a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore dall’inizio alla fine, anche grazie ad una discreta varietà melodica e ritmica.

Grande merito, infine, è da riservare alla cura maniacale con cui vengono miscelate le due voci, che diventano il vero e proprio marchio di fabbrica della band: il buon growl di Andrea Pecora e la delicata energia femminile di Emanuela Antonelli. I due singer si alternano e si sovrappongono con un’efficacia davvero sorprendente, tecnicamente ineccepibile, in cui nulla è lasciato al caso, riuscendo ad aggiungere ancora più valore al massiccio sottofondo strumentale.

Andate a scoprire questa ennesima realtà da tenere d’occhio e, se avete una certa età, non fatevi spaventare dalla produzione moderna e decisamente pomposa, perché un po’ di ruffianeria nei confronti dei più giovani è un peccato veniale che si può anche perdonare. Per ora sette e mezzo bello pieno e meritato per un debutto eccellente, con l’augurio che questo sia solo il punto di partenza. Con un po’ di accortezza in più in fase di scrittura e una line-up finalmente stabile e matura, in futuro questa band potrebbe regalarci qualcosa di veramente spettacolare.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 giu 2012 alle 09:13

Sì, è un periodo patriottico. :-))

Inserito il 01 giu 2012 alle 08:53

Ti stai facendo tutte le realtà italiane nevvero?

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