Amici lettori di Metal.it, oggi aggiorniamo il dizionario, ed in particolare la voce '
resilienza'. Al suo interno, infatti, metteremo la biografia di
Oscar Grace.
Oscar Grace è un musicista spagnolo, che nel lontano 2010, dopo un momento di profonda crisi personale, riceve una sorta di 'illuminazione' e si pone una missione nella vita: mettere in musica la Divina Commedia. Una robetta da niente, proprio.
E così, Oscar inizia a scrivere, comporre, leggere, studiare, documentarsi, lavorare e mettere i soldini da parte, perché nella sua versione della Divina Commedia lui vuole l'orchestra
VERA; nel frattempo, viene a vivere in Toscana, dove conosce altri musicisti, visita i luoghi di Dante e assembla la band che diventerà i qui presenti
Signum Draconis. UNDICI anni dopo, entra nei
Domination Studios di
Simone Mularoni con un concept, una band, un pugno di special guests e la Bratislava Symphony Orchestra, per dar vita alla visione che lo colpì in quel fatidico giorno.
Alla faccia della resilienza! Solo per questo, il nostro Oscar prende un UNDICI per la dedizione, l'impegno e la perseveranza. Ma cosa ha messo, poi, in questo suo/loro debut album?
"
The Divine Comedy: Inferno", come solo i più attenti di voi avranno intuito, è il primo di tre capitoli che si succederanno, e si occupa (per l'appunto) del primo tomo del nostro caro poeta, le cui spoglie giacciono peraltro a 500 metri da dove vi scrivo, pensa te a volte le cose. L'album, introdotto da una minacciosa narrazione con i primi immortali versi della commedia, è davvero un lavoro più che ambizioso: la base è un heavy metal barocco, arrangiato in maniera pomposa e nel quale non fatico ad individuare un centinaio di tracce audio, tra chitarre, batterie, cori e parti orchestrali! Due cd, per un totale di ben 95 minuti di musica, accompagneranno il nostro Dante ed il fido Virgilio nel viaggio nell'oltretomba più famoso di sempre, con una messe di cambi d'umore e di mood che, per certi versi, mi fanno avvicinare questo lavoro a certe cose di Arjen Lucassen, anche se il mood qui rimane quasi sempre cupo e minaccioso. Tecnicamente parlando, la band sa suonare e anche molto bene, ed il sound firmato Mularoni è ormai una garanzia di qualità; piccola curiosità, lo stesso Simone fa una comparsata nei panni del Titano Nimrod, ma troverete anche Mark Boals, Oleg Smirnoff e tantissimi altri.
L'unica pecca di questo sorprendente esordio è la lunghezza, decisamente impegnativa; ma, al netto di quello che poteva essere, "
The Divine Comedy: Inferno" è un prodotto ben fatto, che merita decisamente la vostra attenzione.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?