Copertina 5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:38 min.
Etichetta:Odium Records

Tracklist

  1. GLORIFICATION OF THE DETHRONATION
  2. BLOODBOUND MILITIA
  3. STILLBORN MESSIAH
  4. THE VULTURE LORD
  5. DIABOLICAL INTERVENTION
  6. PREPARE THE COFFIN
  7. BENEFICIAL MARTYRDOM
  8. BURNING THE KINGDOM OF GOD
  9. PERVERTING THE BIBLE

Line up

  • Sorath Northgrove: vocals
  • Malphas: guitars, bass
  • Enzifer: guitars
  • Uruz: drums

Voto medio utenti

Attivi sin dal 1995, i Vulture Lord non possono certo dire di aver avuto la fortuna dalla loro parte durante tutta la loro carriera. Sì, perché, se da una parte la band ha potuto pubblicare il suo primo full lenght “Profane Prayer” nel 2003, seguito poco dopo da un EP, molti altri anni sono passati prima che vedesse la luce “Desecration Rite”.

È cambiato qualcosa in questo arco di tempo? Poco e nulla, i Vulture Lord sono sempre ancorati a quel Thrash/Black molto rozzo, di impatto, e poco gli importa di produzioni patinate o intricati cambi di tempo. Se da un lato questa scelta può certamente far felici tutti gli amanti di queste sonorità, dall’altro può essere un’arma a doppio taglio, dove lo scarso ammontare di idee viene compensato da un blast beat continuo alla batteria, linee vocali perlopiù piatte, e una sensazione generale di noia.

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Spiace dirlo, ma “Desecration Rite” ha quasi tutte queste caratteristiche. Se all’inizio dell’ascolto ci si può anche ringalluzzirsi con “Bloodbound Militia”, arrivati a “Diabolical Intervention” ci si comincia già a chiedere quale pezzo si sta sentendo, o se si è già arrivati alla fine del disco, o ancora se sia il pezzo iniziale che magari dura 15 minuti. Sia chiaro, dalla proposta dei Vulture Lord non mi sarei aspettato chissà che originalità, ma perlomeno che ogni pezzo avesse una sua chiara identità. Probabilmente solo arrivati a “Beneficial Martyrdom” si ha qualche sussulto, come anche in qualche passaggio di “Pervertering The Bible”, ma il disco prosegue fino alla fine in un muro sonoro tremendamente monocorde.

“Desecration Rite” sarà sicuramente un album che proietta in un passato nel quale in molti non esiteranno a tuffarsi, ma un attesa di ben 17 anni non viene assolutamente ripagata. E ancora ora, a distanza di più ascolti del disco, mi viene difficile ricordare un solo pezzo dell’album. Vi sfido a fare lo stesso.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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