Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2021
Durata:70 min.
Etichetta:Stickman Records Psychobabble

Tracklist

  1. THE WANING (PT.1 & 2)
  2. KINGDOM OF OBLIVION
  3. LADY MAY
  4. THE UNITED DEBASED
  5. THE WATCHER
  6. DREAMKILLER
  7. ATET
  8. AT EMPIRE'S END
  9. THE HUNT
  10. AFTER THE FAIR
  11. THE TRANSMUTATION OF COSMOCTOPUS LURKER
  12. CORMORANT

Line up

  • Bent Sæther: vocals, bass, guitar, keyboards
  • Hans Magnus Ryan: guitar, backing vocals, keyboards
  • Tomas Järmyr: drums

Voto medio utenti

I Motorpsycho li conobbi grazie ad una recensione su Metal Hammer Italia, ai tempi dello straordinario “Heavy Metal Fruit”, lavoro che mi aprì la strada alla discografia di questi figliocci degli Hawkwind. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, la band norvegese ha continuato la sua strada con album sempre interessanti e alcune scelte che li hanno attirato lodi da una parte e critiche dall’altra.
L’album precedente, “The Crucible” del 2019 era un lavoro molto ambizioso che presentava tre canzoni particolarmente lunghe.
Nel 2021, con oltre venti album in studio alle spalle i Motorpsycho se ne escono con l’ennesimo lavoro ispirato e interessante, nel quale si prendono per l’ennesima volta gioco di noi e giocano sempre con le strutture dei brani e i suoni, prendendosi per l’ennesima volta i rischi di un’operazione del genere.
Questo svalvolato trio norvegese è uscito da un viaggio temporale che li ha fatti ritornare nel nostro universo con la loro musica dal sentore tanto hippy quanto ganjano:

Immagine

In questo “Kingdom of Oblivion” i nostri norvegesi abbandonano le lunghissime suite che hanno caratterizzato le precedenti release, per canzoni dal minutaggio più breve e a parte in poche occasioni ci si attesta sui cinque/sei minuti a canzone.
Lo stile sbilenco rimane sempre quello tra vocals ora pulite ora effettate, da un basso arrogante da Garage Rock, da una batteria Rock ‘N Roll e da una chitarra che si perde nelle sue disgressioni acide.
A parte pochi cali in episodi che spezzano il ritmo e potevano benissimo essere scartati (parlo degli episodi più Folk e Ambient che sembrano quasi degli interludi alle canzoni vere e proprie) i norvegesi ci fanno sognare con i loro viaggi stralunati nei dieci minuti della progressiva “The Transmutation Of Cosmoctopus Lurker” piuttosto che nell’opener in due parti di “The Waning” che rappresentano i vertici di questo lavoro.

Non tutto è fuoco, ma la grande musica qui non manca in quello che è un altro tassello di una discografia importante ed è quasi miracoloso trovarsi di fronte a cotanta qualità viste le numerose uscite anche piuttosto ravvicinate tra di loro: certo, magari prendersi una pausa e un po' più di tempo non sarebbe una cattiva idea per il futuro.
Intanto i fans dei Motorpsycho qui troveranno per l'ennesima volta una certezza, il che non è poco.

Recensione a cura di Seba Dall

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