Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:41 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. THE DOCTRINE
  2. UXO
  3. BENEATH ME
  4. MALIGNANCE
  5. KILL GRID
  6. CURTAIN FIRE
  7. HEMORRAGE
  8. BLOOD RIBBON
  9. TRASPASSER

Line up

  • Ethan Gensurowsky: bass
  • Alex Bishop: drums
  • Will Wagstaff: guitars
  • Zach Monahan: guitars
  • Knox Colby: vocals

Voto medio utenti

Venghino, venghino siore e siori! Ecco qui la giostra musicale del divertimento.
Perché qui non si hanno soluzioni alambiccate, ghirigori per far vedere quanto si è fichi suonare complessi ma non facendo capire nulla.
In questo secondo album gli americani poggiano i pesanti stivali sulla solida pietra del thrash metal più arcigno con spruzzate di hc e qualche scossone slayeriano che piace così tanto.
Si parte col botto con “The doctrine”, dalle chitarre serrate che puzzano di zolfo e tanta doppia cassa.
Ecco che il tutto decolla in un proiettile thrash metal con urla sporcate e veementi; il solo è lancinante anche se la melodia condisce il tutto.
Uxo”, parte con un mid tempo tellurico e growl vocals; i riff sono taglienti come coltelli e la sezione ritmica è un saliscendi con rullate innestate.
Brano dal sapore thrash/death, con quel gusto malevolo che la vecchia scuola anni ottanta del metal estremo sapeva creare alla perfezione.
Malignance”, ti inchioda direttamente a terra con uno speed/ thrash e riff che sono trapanati in testa.
La rabbia generata dal combo americano è genuina e le casse sono pronte a esplodere; grande il mid tempo a inframezzare il tutto che sembra uscito dalla penna feroce e malsana di Kerry King con i cori da battaglia urbana.
La titletrack è il pezzo più lungo introdotta da un riff caliginoso e un mid tempo minaccioso, il solo melodico è goduria pura.
Ecco che il brano parte con un tornado rullante diventando un mid tempo serrato e con gran lavoro di doppia cassa.
Sul finale ecco l’accelerazione velenosa come un cobra e che si conficca in testa a furia di headbanging.
Hemorrage” viene aperta da basso e batteria per pii diventare un pezzo slayeriano a tutto tondo.
Mid tempo che non lascia nulla di integro distruggendo tutto con le urla belluine del singer Knox Colby; se cercate la calma non la troverete perché arriva innestata la quinta marcia a rotta di collo in chiave thrash metal.
Il gruppo americano non va tanto per il sottile, ma è questo che piace, perché si sente la genuinità della proposta e quindi alzate il volume e fate capire ai vicini la vera musica metal.

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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