Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:51 min.
Etichetta:Andromeda Relix

Tracklist

  1. IN THE STORM
  2. EACH DAY OF CROSSROAD
  3. ANOTHER TRAIN
  4. BLACK RIVER
  5. THIS IS THE RIGHT DAY TO CRY
  6. SAMSARA (PT.1)
  7. SAMSARA (PT.2)
  8. FEEL SO GOOD
  9. STOLEN SOUL

Line up

  • Christian Zecchin: guitars, vocals
  • Roberta Dalla Valle: vocals
  • Nicola Rossin: bass, backing vocals
  • Matteo Bertaiola: Rhodes, Hammond, synth
  • Enea Zecchin: drums

Voto medio utenti

C’è differenza tra cercare di suonare il blues, il soul e il rock n’ roll e il “vivere” questi generi così viscerali e passionali sulla propria pelle, trasformando la tecnica esecutiva e lo studio dei maestri del settore in una sostanza trasudante pathos e tensione espressiva.
E non è una questione di origine geografica o di discendenza, ma dell’innata predisposizione a un’espressione musicale tradizionale che nelle mani giuste diventa un fenomenale catalizzatore di emozioni umane, di fronte alle quali ogni discussione sulla “modernità” della proposta diventa pretestuosa.
Christian Zecchin e la sua The C.Zek Band, giunti con questo “Samsara” alla seconda prova discografica sulla lunga distanza per l’Andromeda Relix, rappresentano un esempio lampante di come si possa percorrere una strada già ampiamente e diffusamente tracciata con la cura e l’attitudine di chi certe cose ce l’ha nel sangue, e grazie a tale dotazione è in grado di convertire una rigorosa selezione di note in pura energia emotiva.
La chitarra di Christian non ha bisogno d’iperbolici virtuosismi per scavare l’anima, e lo stesso approccio lo ritroviamo nella sua voce e in quella di Roberta Dalla Valle, calda, graffiante e intensa.
Il resto lo fanno una puntuale e fantasiosa sezione ritmica, garantita da Nicola Rossin ed Enea Zecchin, i vellutati tasti d’avorio di Matteo Bertaiola e nove avvolgenti composizioni dal fascino “antico”, in cui la magica epopea di Little Feat, Cream, Allman Brothers Band e Fleetwood Mac rifiorisce in tutta la sua immarcescibile vitalità.
Lo spessore artistico del programma è uniformemente elevato, spaziando dalle pastose pulsazioni southern di “In the storm” e “Black river”, alle dissertazioni R n’ B di “Each day of crossroad”, per poi affidarsi a foschi e intriganti groove blues in “Another train” e finendo per raggiungere il climax nello strumentale in due parti che dà il titolo all’opera, in cui i musicisti “fondono” ad arte ispirazione, immaginazione e capacità empatiche.
Le sonorità liquide, dal tocco vagamente Floyd-iano di “This is the right day to cry” e l’ardore funk di “Feel so good” (impreziosita dal flauto dell’ospite Maurizio Leone) aggiungono ulteriore comfort cardio-uditivo a un albo che con “Stolen soul” piazza un formidabile atto finale, in cui veder splendidamente evocate le nobili effigi di Santana, Deep Purple e Derek and The Dominos.
Con “Samsara” la The C.Zek Band decide di ricordarci com'è il rock quando è il cuore il primo organo a essere coinvolto nel progetto … un reminder che non è mai superfluo o retorico.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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