Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:46 min.
Etichetta:Rock'n'Growl Production

Tracklist

  1. SO IT BEGINS
  2. THE ARMAGEDDON IS HERE
  3. SUMAN THE COUNCIL
  4. INTO THE ARMAGEDDON
  5. COMING FROM THE NORTH
  6. BROTHER
  7. THE CULT OF DESTINY
  8. STAND WITH ME
  9. SET THE DEMON FREE
  10. WELCOME TO THE END
  11. EXIT ARMAGEDDON
  12. I WAS MADE FOR LOVIN’ YOU (BONUS – KISS COVER)

Line up

  • Eddie Guz: vocal
  • Mads Mowinckel: bass
  • Christopher Ekerholt Marchand: lead guitar
  • Mr. Damage: lead guitar
  • Jon Eirik Bokn: drums

Voto medio utenti

Ennesimo "supergruppo" che include membri dei The Carburetors e Chrome Division, proveniente dalla fredda Norvegia per scaldare i nostri cuori e le nostre orecchie con 11 "old school tracks" ( + la cover dei Kiss "I Was Made For Lovin' You).
Per chi no lo sapesse i The Carburetors sono un gruppo di classic metal dalle forti tinte melodiche e i Chrome Division sono il lato "classix metal" dei Dimmu Borgir, se così si puo' dire.
I The Cult Of Destiny sono nella fattispecie composti da cantante, batterista, bassista ed una delle chitarre (Mr.Damage) provenienti dai Chrome Division, mentre l’altro chitarrista (Marchand ) e lo stesso singer arrivano dai The Carburetors.
Cosa aspettarsi da un simile mix ?
Certamente nulla di veramente innovativo, quanto invece delle buone canzoni mooooolto classiche sulla falsariga di bands quali Judas Priest, Saxon e Iron Maiden.
I mid tempos, più o meno sostenuti, abbondano belli farciti di melodie e chorus da stadio ("Into The Armageddon", "The Armageddon Is Here"), "Summon The Council" ha un tiro alla Priest e un chorus da cantare, ci sono parecchi elementi di epicità come nell'intro "So It Begins" in stile Manowar e in brani come "Coming From The North" o nella titletrack che trasuda classix metal da ogni nota con un mid tempo sostenuto e potente e un riffama alla Maiden.
Le composizioni si susseguono mantenendosi su buoni livelli di songwriting, non ci sono sorprese ma nemmeno cali di tensione o, peggio, riempitivi e anche brani più ordinari come "Stand With Me" o "Set The Demon Free" fanno la loro bella figura, i solos sono semplici ma belli ficcanti e con profusione di twin-guitars come piace a noi.
E le ballads potevano mancare? No, e difatti abbiamo la Manowariana (solo nel titolo ) "[I]Brother[/I]" che poi è una power-ballad sostenuta da una melodia accattivante e con un veloce reprise maideniano sul finale e l' epica e decisamente più Manowariana "Exit Armageddon", pezzo fiero e battagliero.
Forse stupisce ( ma neanche tanto a ben pensarci ) la mancanza di brani veramente veloci - o estremi considerando che la parola Armageddon è stata abusata nei titoli - che ricordino una delle 2 bands di provenienza dei 4/6 dei componenti, i Cult Of Destiny hanno voluto schiacciare il pedale sul lato classico del Metal andando così sul sicuro.
Chiude il lavoro una versione ipervitaminizzata e stralunata del classicissimo dei Kiss "I Was Made For Lovin' You", veloce, martellante e con vocals belle cattive.
C'è di meglio in giro? Sicuramente, ma c'è anche di molto peggio, per cui se amate le sonorità classiche belle pompate e non troppo complicate, questo disco fa decisamente al vostro caso.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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