Replicant - Chasm of Aeons (split w/ Inoculation/ Cryptic Shift /Astral Tomb)

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:19 min.
Etichetta:Blood Harvest

Tracklist

  1. CRYPTIC SHIFT - COSMIC DREAMS
  2. REPLICANT - UNBEING
  3. INOCULATION - XERTHANEUS
  4. ASTRAL TOMB - TRANSCENDING FROM THE MORTAL PLANE GUIDED BY A FAMILIAR PHANTASM

Line up

  • Peter Lloyd: Guitars
  • Michael Gonçalves: Guitars,Vocals, Bass
  • James Applegate: Drums

Voto medio utenti

Altro interessante split pubblicato dalla svedese Blood Harvest, questa volta abbiamo fra le mani un quattro pezzi di death metal dalle tinte cosmiche e spaziali dal titolo “Chasm of aeons” (con tanto di copertina retrò).

Solitamente questo tipo di prodotti intendono farci conoscere band underground pronte a fare il salto e pubblicare il loro debut, ma questa volta abbiamo l’occasione di sentire ben tre gruppi su quattro che hanno già compiuto questo passo, e il risultato complessivo non può che beneficiarne.
I Cryptic Shift da Leeds ci deliziano con la loro “Cosmic dreams”, brano a dir poco eccellente in cui la technical band inglese riporta in vita le intricatissime trame già care ai primi Nocturnus e all’Angelo Morboso. La bravura del quartetto sta nel fatto che riesce a dare un senso compiuto a quelli che in apparenza sembrano riff fini a sé stessi e/o edonistici esercizi sullo strumento. Aggiungeteci grinta e un pizzico di melodia ed il gioco è fatto, “Cosmic dreams” è un ottimo biglietto da visita che invita il recupero all’ascolto del debut “Visitations from Enceladus” uscito quest’anno.

Con “Unbeing” i Replicant, terzetto proveniente dal New Jersey, invece facciamo una inversione di 180° con un death metal carico di distorsioni e ossessivo che può ricordare quello dei conterranei Burnt By The Sun in cui le sonorità puntano a schiacciare e “infastidire” l’ascoltatore. Anche in questo caso si vede che la band non è proprio una novellina e che sa come raggiungere il risultato prefissato.

Terzo giro di danze con gli Inoculation che con la loro “Xerthaneus” ci propongono death/brutal a stelle&strisce che per tre quarti è sparato in faccia come un bus e nella parte finale rallenta recuperando un pizzico di atmosfera malsana grazie all’uso di note lunghissime che ricordano qualcosina – ma giusto ina – dei primissimi Blood Incantation. La band ha grossi margini di miglioramento e attendiamo il successore di “Pure cosmic dread”.

L’ultimo ballo tocca ai debuttanti Astral Tomb, band proveniente dal Colorado nata dalle ceneri dei Ring Nebula, che con la loro “Transcendence From The Mortal Plane Guided By a Familiar Phantasm” propongono un death/doom dissonante ma a cui manca ancora qualcosa per poter emergere fra le tante proposte similari.

In definitiva, un prodotto più interessante di quello che può sembrare all’apparenza ed uno spunto per approfondire realtà che ancora non sono sotto i riflettori.

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