Copertina 4

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2020
Durata:50 min.
Etichetta:Black Lodge Records
Distribuzione:Sound Pollution

Tracklist

  1. ENEMIES
  2. DANCING IN HELL
  3. AVA OF DEATH
  4. CRAWL FROM THE ASHES
  5. AS I BREATHE
  6. MEMORIAM
  7. WHERE YOUR ROTTING CORPSE LIE (W.Y.R.C.L.)
  8. ALL SHALL BURN
  9. DIE FROM WITHIN
  10. HE WORLD WE KNEW
  11. DIE FROM WITHIN (SYMPHONIC VERSION)

Line up

  • Rikard Ekberg: guitars, vocals
  • Madeleine "Eleine" Liljestam: vocals
  • Anton Helgesson: bass
  • Jesper Sunnhagen: drums

Voto medio utenti

...quando anche gli Amaranthe rischiano di fare bella figura.

Qui siamo alla crociata, me ne rendo conto e mi cospargo il capo di cenere (o altri umori a scelta) per questo, ma non posso fare a meno, nel mio ruolo di redattore, di riportare a Voi, gloriosi lettori e fruitori del più bel portale Metal del sistema solare, la cruda verità, almeno per come il vostro Sbranf la percepisce. Gli Eleine sono imbarazzanti.

Prendete tutti i cliché del power/symphonic/gothic/female fronted/ mafemalefrontednonsipuòdirepiùsenosioffendono metal, e metteteli tutti insieme, ve ne fornisco gentilmente un elenco:

-voce femminile lagnosa e vagamente lirica
- aspetto femmineo della cantante sul quale si sorregge il 99% dell'immagine della band
- growls BRUTTE del chitarrista, che sono più bravo io con un chinotto da litro e mezzo
- batteria talmente potente e pulita che pare triggerata, messa in griglia, deumanizzata come solo voi sapete
- cori angelici dietro chitarroni enormi
- neanche l'ombra di un solo
- brani che si assomigliano tutti in maniera preoccupante
- gran battage pubblicitario della label
- migliaia di ragazzetti 'metallari' che fanno fare i soldi alla band

Ora, esattamente, dove si colloca questa recensione, in un mondo che ha già deciso che gli Eleine sono fighi e che io non capisco un ca**o? Questo lo dirà la Storia, o la Geografia, fate voi, il fatto sta che "Dancing in Hell" è l'ennesimo disco-fotocopia di un filone del quale, a onor del vero, io fui strenuo sostenitore, agli albori... Il punto è che qui il tutto si è omologato, fotocopiato, passatemi il termine impopolare, 'imputtanito', e di quel metal che tanto gonfia i nostri petti è rimasta solo la maglietta sul corpo della Ferragni di turno.

Sia chiaro, faccio salva la bravura dei singoli musicisti; è il progetto, l'idea, il mondo a cui appartengono gli Eleine, che per chi vi scrive non hanno più nulla a che fare con la musica che tanto ci piace. Sbaglierò io, di sicuro, come al solito.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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