Copertina 6

Info

Anno di uscita:2020
Durata:48 min.
Etichetta:Metal Scrap Records

Tracklist

  1. DEAD PHONE 04:53
  2. FERMAT'S THEOREM 04:33
  3. FREAKINGFACE
  4. I MULTIPLY THE PAIN
  5. MY FATEFUL DAY
  6. DESTRUCTION INSIDE
  7. MY DOOMED LOVE
  8. FOREVER YOUNG
  9. I'M A PARASITE
  10. A BLACK HOLE

Line up

  • Druknroll: guitars, bass, keys, drums
  • Horror: vocals
  • Maria: vocals
  • Alex Knip: guitars, sound effects,drums
  • Denys Malyuga: guitars
  • Oleg Kireychuk: guitars, bass, keyboards, sound designer

Voto medio utenti

Due anni fa, parlando di "Unbalanced" il quinto album in studio dei sovietici Druknroll, mi rallegravo di come la band di Horror, Druknroll e compagni potesse essere "un piacevole refolo d'aria fresca" in una scena che a volte pare avvitarsi su sè stessa.
Oggi, dopo numerosi ascolti del nuovo sforzo sulla lunga distanza della band "Freakingface", mi accorgo che il sestetto di Saratov ha forse voluto strafare con le contaminazioni tra generi.

Immergersi nei 48 minuti di durata delle 10 tracce del disco è come mettere la testa nella macchina della risonanza magnetica: non hai mai la certezza di quale suono ti colpirà.
D'altra parte nel flyer stesso di presentazione si afferma che "symphonic, melodic, progressive, alternative, thrash, and melodic death metal, tutto questo possiamo trovare nel nuovo album dei Druknroll": e mai affermazione è stata più vera.
E quindi ai suoni alternative/metalcore della titletrack e di "Forever Young" si affiancano le cavalcate thrash di "Fermat's Theorem" e "Destruction Inside"; ai passaggi deathcore e progressive di "I Multiply The Pain" e "I'm a Parasite" i nostri accostano tracce dal sapore gothic (anche grazie alla voce della nuova arrivata Maria) quali "My Fateful Day", e per non farsi mancare niente anche un rimando al celebre intro di "Five Magics" dei Megadeth nella conclusiva "A Black Hole".

Un enorme potpourri musicale suonato e prodotto con bravura e competenza ma nel quale è difficile ravvisare un filo logico, una coerenza generale, un'idea portante che non sia quella di mettere sul pentagramma qualsivoglia spunto sia passato per la mente dei musicisti.
"Freakingface" finirà nel mio personale dimenticatoio: mi è stato ostico ascoltarlo per parlarvene e non credo ripeterò l'esperienza.

Druknroll - "My Fateful Day"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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