Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. VäKTAREN
  2. ATT DöDA MED EN STEN
  3. ORMFOLK
  4. GRENARS VäG
  5. FORSEN
  6. VID HäXANS HäRD
  7. MYREN
  8. STJäRNORS MJöD
  9. MASK
  10. YLAREN
  11. OUTRO

Line up

  • Tundra: bass, vocals
  • Skrymer: guitars, vocals
  • Trollhorn: keyboards, orchestrations, guitars, banjo, mouth harp, vocals
  • Routa: guitars, vocals
  • Vreth: vocals
  • Virta: keyboards
  • MörkÖ: drums

Voto medio utenti

Dopo ben sette anni dal penultimo lavoro “Blodsvept” ecco che tornano i troll finlandesi.
La compagine capitanata dal buon Vreth torna con un lavoro dove la componente folk è un ottimo incentivo alle composizioni create dai nostri.
Rispetto al precedente lavoro i brani sono più pesanti e ritmati, la volontà del gruppo è quella di divertire l’ascoltatore con una formula ben rodata che li segue fin dalle origini.
Vaktaren” è l’intro che apre il lavoro; una composizione orchestrale dall’impatto epicheggiante che apre ad uno dei piatti forti del disco.
Già, il primo brano “Att doda med en sten” può essere considerato uno dei piatti forti dell’intero lavoro.
Attacco diretto in blast beats con tastiere e un sapore black metal per poi ecco avanzare tellurica la marcia con chitarre serrate e il singer che usa lo screaming.
La melodia malsana pervade il brano, le chitarre irrompono durante l’intermezzo cadenzato per poi lasciare spazio a parti in blast beat e speed con urla declamatorie.
Granars vag”, prende il via con chitarre acustiche e fisarmonica; le armonie folk vengono poi amplificate dall’attacco tipico dei nostri allegro e trascinante che sicuramente scatenerà un putiferio dal vivo.
Chitarroni serrati, parti melodiche e un chorus che ti entra in testa; le melodie della tastiera ti mettono addosso una voglia di scapocciare, brano che è trascinante.
Forsen” è un altro asso di questo lavoro; brano epico, cadenzato con chitarre dirette e si sente la struttura estrema in alcuni riff.
La parte folk è messa sottotraccia ma è ben udibile in alcuni frangenti; anche qui la melodia è ben presente a bilanciare il brano.
Myren”, attacca a testa bassa con un impeto quasi punk dall’urgenza veloce e diretta.
Anche in questo brano il pogo è assicurato e le tastiere menano le danze in allegria; le chitarre sullo sfondo intessono trame serrate e la sezione ritmica trotta veloce anche in up tempo.
Ylaren” chiude il tutto con un afflato epico, arcigno e denso di soluzioni pesanti.
Brano pesante con chitarre scure dove il violino traccia melodie quasi tzigane; ci sono aperture epicheggianti dove Vreth usa un tono narrato e i cori seguono la melodia.
Sul finale il tutto accellera con robusti innesti di doppia cassa con anche parti in blast beats e riff di classe estrema.
Un album che è una sicurezza e soprattutto tiene conto che il tempo passato non è trascorso invano, ma anzi è servito a generare un bel disco.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 set 2020 alle 13:33

Mooolto curioso...

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