Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. AWAKEN
  2. DEVIL YOU KNOW
  3. KING’S ALE
  4. GOT ME RUNNIN’
  5. FAR OFF
  6. YOUR GHOST
  7. GYPSY TOUCH
  8. 1 2 3 BURN
  9. UPSIDE DOWN
  10. HIGHER THAN YOUR HEELS
  11. BRAND NEW ROPE
  12. WE ARE WRONG

Line up

  • Renan Zonta: vocals
  • Ben Hur Auwarter: guitar
  • Yuri Elero: bass
  • André Leister: drums

Voto medio utenti

Mi piace tutto degli Electric Mob … la loro “elettrizzante” denominazione, il cantante, la musica e persino l’origine geografica, che interrompe il primato anglosassone e, ancor di più, soprattutto nei tempi recenti, il dominio nordico del settore.
Brasiliani di Curitiba, pilotati dalla voce colossale di Renan Zonta (una sorta di ribollente fusione timbrica tra Chris Cornell, Axl Rose e Steven Tyler, emersa grazie a “The Voice Brazil"), già accolto nell’esclusivo club delle vere new sensations della fonazione modulata (lo trovate anche nel nuovo albo di Magnus Karlsson), i nostri attingono all’inesauribile fonte dell’hard-rock blues aggiungendo un apprezzabile impulso “refrigerante” alla sfruttatissima materia sonora, per un risultato pervaso da un feeling retrospettivo messo al “servizio” dei nostri tempi.
Così, se Led Zeppelin, Aerosmith, Guns n’ Roses, Great White, Soundgarden e Alter Bridge possono essere considerati plausibili riferimenti di “Discharge”, tra i suoi solchi non troverete fastidiosi tentativi di abulica emulazione, abilmente evitati applicando una giusta dose di buongusto e ispirazione.
Beh, a ben ascoltare, qualche piccola “sfacciataggine” è sporadicamente presente nel programma (con una maggiore concentrazione in “Your ghost”, con un fischiettio e un’interpretazione che la rendono adatta tanto ai fans dei G n’ R quanto a quelli … ehm … dei Måneskin …), ma tutto sommato si tratta di “peccatucci” trascurabili quando poi il gruppo si dimostra capace di impregnare di febbrile intensità un impressionante numero di voodoo hard-blues come “Devil you know”, di aggiungere al radicato impasto sonico, in “King’s ale”, un adescante tocco sleazy, o ancora di allettare i sensi con le pulsazioni avvolgenti concesse a “Got me runnin’”.
Ottime vibrazioni le regalano anche i fremiti di “Far off”, l’anthemico tributo agli Audioslave intitolato “Gypsy touch” e la possente “Upside down”, mentre sensazioni anche più vigorose vengono elargite dalle scansioni nervose e dalle emanazioni psichedeliche (figlie dei migliori Soundgarden) di “1 2 3 Burn”, dal contagioso groove funky di “Higher than your heels” e dall’ombrosa “Brand new rope”, che rievoca nella memoria qualcosa degli Alice In Chains meno psicotici.
L’ultima “scossa”, all’insegna di un intrigante approccio Guns n’ Soundgarden-esco (!), la riserva “We are wrong”, capace ancora una volta di puntare i riflettori sulla flessuosa laringe di Zonta, di certo il fulcro di una formazione comunque di considerevole valore complessivo, per tecnica, verve e sensibilità.
Con “Discharge” gli Electric Mob mettono a segno un eccellente debutto, che ci consente altresì di plaudere alle sapienti capacità di scouting della Frontiers Music … non male per un’etichetta discografica che molti si ostinano a considerare solo il rifugio per “vecchie glorie” e/o il feudo di scenografici side-projects.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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