Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:37 min.
Etichetta: Svart Records

Tracklist

  1. FOREVER LOST
  2. I AM THE BLADE
  3. LORDS OF RIFFTOWN
  4. INSATIABLE HUNGER
  5. DOOMED FROM BIRTH
  6. YOU BETTER RUN
  7. BURNING SHIPS
  8. FEAST YOUR EYES
  9. CRYSTAL WHIP

Line up

  • Mat: guitars, vocals
  • Jeffrey Millaire: bass
  • Vincent: drums

Voto medio utenti

I Warsenal sono la dimostrazione di quanto l’ego smisurato di una persona possa influenzare in positivo o in negativo le sorti di una band, se questo viene a sopraffare l’interesse comune, come in questo caso. Rivoluzionata la line up, infatti, Mat è diventato sempre più il padre padrone della band, e, a mio modo di vedere, ha rovinato quanto di buono fatto in precedenza.

Il primo album del gruppo canadese, infatti, non era affatto male, così come evidenziato tempo fa in fase di recensione. Ci trovavamo davanti ad un lavoro sicuramente derivativo, ma essendo un esordio ci poteva pure stare. In ogni caso, però, si trattava comunque di un disco genuino, ben suonato, che faceva ben sperare negli sviluppi successivi per quanto riguarda il sound della band.

E invece, come già avrete capito, la smania di prevaricare di Mat ha rovinato tutto, ed è un peccato, in quanto “Feast your eyes” sarebbe potuto essere davvero interessante se non fosse stato rovinato dal guitar work, veramente eccessivo, convulso e ridondante. Per capire meglio cosa intendo, sembra che il buon Mat sia stato colto dal ballo di San Vito e non riesca a tenere a bada le proprie dita, che corrono freneticamente sullo strumento, mai dome, creando riff stucchevoli ed esageratamente arzigogolati, che cozzano con il resto del sound, bello potente e diretto. Insomma, il chitarrista ha fatto davvero un disastro!

Come ho appena detto, è un peccato, perché i brani sono feroci, la sezione ritmica è violenta e perfino le vocals, sempre ad appannaggio di Mat, sono incisive, ma sentire quei riff caotici ti fa venire voglia di premere il tasto stop già alla terza canzone. Mi spiace essere così duro con una band che sta muovendo ancora i primi passi, ma ripeto, le aspettative dopo l’esordio erano alte, e purtroppo non sono state minimamente confermate. Spero che il buon Mat faccia un serio esame di coscienza e capisca che spesso il troppo storpia, il techno thrash è ben altra cosa…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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