Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. LAPSARIAN
  2. PROCESSION OF GHOSTS
  3. MAY THE WAVES TAKE ME
  4. SHRINE
  5. WHERE THE CLOUDS REACH THE GROUND
  6. AS HEAVEN SHATTERS
  7. AUTUMN DAYS
  8. APOTROPAIC

Line up

  • Tomasz Wisniewski: vocals (lead)
  • Mathias Blässe: drums
  • Lukas Kerk: guitars
  • Oliver Kirchner: guitars
  • Christian Wösten: bass

Voto medio utenti

Conoscevo i Dawn Of Disease solo per nome ma grazie al sommo Gianluca ho potuto colmare questa lacuna recensendo il loro quinto full length.
E che discone !
Pur rimanendo ben saldo nei dettami del genere ( parliamo qui di Melodic Death Metal ), il sound del combo teutonico ha un che di epica drammaticità e di pathos che rendono l’ascolto quasi minaccioso per l’atmosfera creata.
Mi ha ricordato un po’ la drammaticità dei My Dying Bride in chiave più brutale sebbene la musica dei Nostri sia pregna di melodia e, anche grazie al growl feroce ma intelleggibile di Tomaz Wisniewski, l’ascolto scorre piacevolmente lasciandoti allo stesso tempo annichilito.
Fin dall’iniziale “Lapsarian” le coordinate musicali risultano chiare, un assalto sonoro di Death Metal dalle forti tinte melodiche grazie a riff massicci ma orecchiabili, nonostante l’assalto vocale a colpi di growl e di batteria con profusione di doppia cassa, trigger, blast beat e l’uso in sottofondo di synth ( “Procession Of Ghosts”), le chitarre alternano muri di suono violenti con aperture e rallentamenti talvolta quasi hard rock ( “May The Waves Take Me”), mentre rimandi speed-metal li troviamo nell’ottima “Shrine”.
La lunga “Where The Clouds Reach The Ground” è uno dei brani mlgliori, cadenzato e ricco di groove, con un ottimo lavoro delle asce e ancora la presenza di synth a donare spessore alla melodia, il refrain risulta addirittura canticchiabile ( una rarità per un brano Death ) e il solo di chitarra usa armonizzazioni ed è squisitamente melodico, mentre un vero pugno in faccia risulta “As Heaven Shatters” che unisce velocità con un bridge rallentato, “Autumn Days” ci riporta su binari del miglior death melodico con una struttura complessa che dona un gran impatto melodico alla musica, inoltre abbiamo un lungo e suggestivo assolo intriso di malinconia che sfuma sul finale, bellissimo.
Il disco non solo non stanca ma anzi esalta nella contrapposizione all’interno degli stessi brani fra parti brutali ed aperure acustiche inaspettate ( “Apotropaic” ), e offre una varietà di soluzioni che vanno dal melodic-death al viking- metal come nella esaltante “In Death We Blast”.
"Procession Of Ghosts" insomma è un lavoro cosi ben suonato e prodotto che piacerà agli amanti delle sonorità estreme ma non solo.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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