Gorement - Within The Shadow Of Darkness - The Complete Recordings

Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:60 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. DISC 1
  2. MY ENDING QUEST
  3. VALE OF TEARS
  4. HUMAN RELIC
  5. THE MEMORIAL
  6. THE LOST BREED
  7. SILENT HYMN (FOR THE DEAD)
  8. SEA OF SILENCE
  9. OBSEQUIES OF MANKIND
  10. DARKNESS OF THE DEAD
  11. INTO SHADOWS
  12. DISC 2
  13. INTRO
  14. DARKNESS OF THE DEAD
  15. HUMAN RELIC
  16. MOULDER WITHIN
  17. INTRO
  18. PROCESS OF CENT
  19. GRUESOME MODIFICATION OF FORM
  20. OBSEQUIES OF MANKIND
  21. THE MEMORIAL
  22. INTO SHADOWS
  23. GARDEN OF DELIGHT
  24. PROFOUND HARMONY
  25. SOULLESS SANITY
  26. GRUESOME MODIFICATION OF FORM (LIVE)
  27. OBSEQUIES OF MANKIND (LIVE)
  28. DARKNESS OF THE DEAD (LIVE)
  29. EXHUME TO CONSUME (CARCASS COVER) (LIVE)
  30. BLOOD, PUS AND GASTRIC JUICE (PUNGENT STENCH COVER) (LIVE)

Line up

  • Nicklas Lilja Bass
  • Robin Bergh Drums
  • Patrik Fernlund Guitar
  • Daniel Eriksson Guitar
  • Jimmy Karlsson Vocals

Voto medio utenti

Gli svedesi Gorement iniziano il loro percorso artistico come band death metal, che tra il 1989 e il 1994 si rende autrice di una serie di demo e di un solo full-length dal titolo "The Ending Quest", prima di mutare nome in Pipers Dawn e virare verso lidi più prossimi al melodic doom ed al gothic. Oggi la Century Media mette sul mercato questa raccolta intitolata "Within The Shadows Of Darkness - The Complete Recordings", che racchiude in due cd tutta la produzione a nome Gorement. Il primo cd che compone questa uscita altro non è che la ristampa dell'unico disco del gruppo "The Ending Quest", originariamente uscito nel 1994: il disco si inserisce nel filone del death metal old school, proponendo una riuscita commistione del grezzume dei seminali Nihilist e del gusto melodico tipico degli Amorphis di "Tales From The Thousand Lakes" (ma senza tastiere), dove i brani si dividono in momenti più furiosi e in frangenti in cui è una decadente melodia ad emergere con maggiore vigore. "My Ending Quest", "Vale Of Tears", "The Memorial" o "Darkness Of The Dead", giusto per citare qualche titolo, esemplificano al meglio quello che erano i Gorement e rappresentano gli apici di un disco veramente valido. Peccato solo che la Crypta Records, per la quale uscì originariamente il disco, sia fallita poco dopo l'uscita dello stesso e portando il gruppo a vari avvicendamenti di lineup e nel 1996 al cambio di nome e genere citato in apertura.
Nel secondo cd di questa raccolta invece è possibile trovare tutti demo e gli EP a nome Gorement, oltre a qualche brano live. "Human Relic" (1991) e "Obsequies" (1991) contengono brani che poi troveranno spazio nell'unico disco in studio ufficiale degli svedesi, ma in questa sede riproposti in una versione decisamente più grezza e maggiormente influenzata dal death svedese che nei primi anni 90 ha fatto scuola. Il singolo "The Memorial" contiene invece "The Memorial" e "Into Shadows" nella loro versione in studio e fu probabilmente utilizzato dai Gorement a scopo promozionale prima dell'uscita di "The Ending Quest". Troverete inoltre il promo del 95, che mostra qualche influenza metal classico a fianco del solito death metal ma che in sè non appare granchè ispirato nè interessante. Seguono poi alcune registrazioni dal vivo, tra cui spiccano le cover di Carcass ("Exhume To Consume") e Pungent Stench ("Blood, Pus and Gastric Juice"): facile intuire come la qualità sonora sia abbastanza scadente, ma ammetto che sentire il growl catacombale di Jimmy Karlsson è veramente un piacere.
Certamente "Within The Shadows Of Darkness - The Complete Recordings" farà la gioia dei fan della band, che potranno così possedere tutto il materiale del gruppo comprando questo doppio cd. Per i meno completisti e per i fan meno "die hard", il primo disco è certamente quello che può avere maggiore attrattiva, ed al di là di tutto è un ottimo album di death metal old school, il cui demerito è stato quello di essere uscito per un'etichetta di dubbia professionalità e probabilmente di essere stato rilasciato in un periodo storico in cui il death metal non godeva di troppe attenzioni da pubblico e case discografiche. Infine, un plauso alla Century Media per aver dato di nuovo spazio e visibilità ai Gorement, una band di talento ma terribilmente sfortunata.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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