Non ascolto più tanto death metal, o meglio non ne ascolto quanto il black, ma nel metal della morte ci sono le mie “origini” per cui quando ascolto un album so bene cosa voglio … sarà per questo “antico sentire” , sarà perchè la Polonia è divenuta uno dei punti di riferimento mondiale in fatto di metal estremo però devo dire di essere rimasto deluso da questa seconda fatica del quartetto di Miłosłav. Avendo ascoltato anche il primo album (molto promettente) mi sono avviato all'ascolto pieno di entusiasmo e buoni propositi , ma da quando sono partite le prime note di "Proroctwo" fino alle ultime di "Requiem dla hien", prima un senso di apatia, poi di delusione e infine di rassegnazione si è impadronito di me … tutto questo semplicemente perchè “Wpiekłowstąpienie” è un album ben fatto, ottimamamente registrato, suonato alla perfezione ma vuoto, senz'anima, senza grandi picchi compositivi e con un incredibile aurea di già sentito nell'accezione negativa delle definizione. Per carità il batterista Hrist è una macchina, non eccessivamente tecnico ma molto preciso e veloce, i riffs si susseguono e si incastrano perfettamente tra un ossequio ai Vader che furono e ad una strizzata d'cchio alla scena americana, ma il vocione di Raven appiattisce un po' il tutto e “Człowiek z marmuru” a parte, vero pezzo faro dell'album, devastante all'inizio e più atmosfrico horrorifico nel mezzo, non c'è molto altro da segnalare in materia di distruzione. Per chi si aspettava qualcosa a la Hate (gruppo enorme ed incredibilmente sottovalutato se solo penso alla band del venditore di calzini in maschera) o sul livello dell'ultimo stupendo Dormant Ordeal , rimarrà senz'altro deluso, infatti “Wpiekłowstąpienie” è “solo” un discreto ed onestissimo album di death metal made in Poland … se avete spazio e denaro che vi avanza fate vostro quest'album, altrimenti, il mio disinteressato suggerimento, è quello di guardare altrove …