Copertina 5,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2006
Durata:57 min.
Etichetta:Armageddon
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LEAVING
  2. WINGS OF BROKEN DREAMS
  3. TEARS OF LIFE
  4. SA-KU-RA
  5. THE WORLD OF PAIN
  6. SKY
  7. THE CALL IN US
  8. WANNA BE FREE
  9. IDENTITY
  10. ETERNAL DESTINY
  11. MY WAY

Line up

  • Saeko Kitamae: vocals, piano, keyboards
  • Michael Ehre: drums, guitars
  • Satoko Yanagase: guitars
  • Mariko Inoue: bass

Voto medio utenti

Continua l'avventura per Saeko Kitamae, vocalist giapponese trasferitasi in Germania 3 anni fa, e non cambiano i suoi compagni di viaggio: Michael Ehre e Lars Ratz (entrambi nei Metalium) ed un Power Metal ancora impersonale ed oltremodo scontato. E lo ribadiscono subito, dopo la solita inutile introduzione, "Wings of Broken Dreams" e "Tears of Life", quest'ultima una vera e propria fiera della banalità. Nessun ripensamento nemmeno con la seguente "Sa-Ku-Ra", cantata parzialmente in giapponese e che sembra dare ragione a chi considera certo Power Metal poco più di una riproposizione delle colonne sonore dei cartoni animati. Due lenti ("The World Of Pain" e "Sky") in rapida successione non aiutano di certo il disco (e più avanti ne salterà fuori un terzo: "Wanna Be Free", soporifero duetto piano e voce), mentre manca l'approfondimento di quelle atmosfere etniche che erano invece trapelate dal disco d'esordio, "Above Heaven - Below Heaven".
La mazzata finale arriva però in coda al disco, prima con "Eternal Destiny", praticamente una lunga e tediosa narrazione, ed infine con la cover di "My Way", uno dei classici di Frank Sinatra, qui cantata in giapponese e resa in maniera insulsa.
In aggiunta sul CD troviamo anche un paio di live videoclips, testimonianza del tour di supporto a Blaze ed a Doro, con tanto di orchestra ad accompagnare la cantante e che si rivelano le cose migliori di questo album.
Il mezzo voto in più rispetto a quanto affibbiai al debutto se lo meritano soprattutto per la costanza di Saeko, la quale ha in ogni caso mostrato dei miglioramenti, e per un paio di brani ("Wings of Broken Dreams" e "The Call in Us") che si lasciano perlomeno ascoltare, ma per "Life" la sufficienza sarebbe davvero eccessiva. Anche se temevo peggio.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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