Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Kozmik Artifactz

Tracklist

  1. IMPOSING SUN
  2. OUTLAWS
  3. 56TH FLOOR
  4. STARLIGHT
  5. SYMPHONY OF THE IRONIC SYMPATHY
  6. SOUL KEEPER
  7. KALEIDOSCOPE EYES

Line up

  • Joana Brito: vocals, guitar
  • Paulo Ferreira: guitar
  • Joao Mendes: bass
  • Joao Lugatte: drums

Voto medio utenti

I The Black Wizards (da non confondere con i canadesi Black Wizard) sono una formazione portoghese di psycho-hard-rockblues, giunta alla pubblicazione del suo terzo full-length. Ed è sicuramente una piacevole sorpresa constatare l'abilità e la maturità della band lusitana nel costruirsi uno stile che pesca a piene mani nel sound settantiano, ma lo aggiorna con attitudine moderna. Brilla la prestazione della cantante/chitarrista Joana Brito, voce soul dalle caleidoscopiche vibrazioni: calde ed aggressive, carezzevoli ed intense, taglienti e conturbanti, ma anche il resto del gruppo mostra una perfetta padronanza della materia musicale. Dosi massicce e letali di psichedelia bluesy (echi di Hawkwind, Monster Magnet, perfino Pink Floyd) adattate alla tendenza rock più attuale (All Them Witches, Harsh Toke, Earthless, Joy) ma con grande attenzione a non risultare troppo derivativi o calligrafici.
I sette brani dell'album hanno carisma e personalità, sia sotto l'aspetto strumentale che vocale. "Imposing sun" mostra quel groove seventies, orecchiabile e carico di sensualità, che ricorda molto i Blues Pills; "Outlaws" è più trippy, narcotica, spaziale, con una lunga parte liquida ed atmosferica dove s'innesta l'assolo floydiano di Paulo Ferreira che la rende un hit per gli amanti del genere. "56th floor" è un solido pezzo rock/stoner con la Brito in grande evidenza, mentre "Starlight" è una superballad cosmica, lenta, rarefatta ed ammaliante, che a mio avviso evidenzia il grado di sicurezza e maturità compositiva raggiunto dal combo portoghese. "Symphony of the ironic sympathy" è pienamente psych-rock, col suo correlato di energia, echi, riverberi e vaghe vibrazioni medio-orientali, mentre "Soul keeper" è nuovamente un liquido trip allucinogeno dalla forte componente bluesy dove la vocalist sfida, a livello di sensualità avvolgente, le migliori interpreti del settore (Elin Larsson, Jex Thoth, Mlny Parsonz, ecc.). La conclusiva "Kaleidoscope eyes" è il top del disco, un viaggio in crescendo nella psichedelia più morbida ed acida, nell'atmosfera sciamanica dell'esperienza lisergica, nelle pulsioni cosmiche Hawkwind-iane, con la band immersa in un vero e proprio rituale psichedelico di indubbio fascino.
Una prova eccellente, un lavoro che ti spinge a lasciarti andare, a concederti alla magia onirica, al tepore del grembo universale, alle sensazioni interiori che solo un certo tipo di sonorità possono offrire. Consigliatissimo ai cultori del genere.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.