Copertina 4,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2019
Durata:33 min.
Etichetta:Rockshots

Tracklist

  1. BUSHIDO (INSTRUMENTAL)
  2. HELLFIRE CLUB – (FEAT. BJORN ”SPEED” STRID)
  3. PRESS ON REGARDLESS – (FEAT. RALF SCHEEPERS)
  4. ANOTHER DAY (FEAT. APOLLO PAPATHANASIO)
  5. HOLDING ON ‘TIL THE END (FEAT. CHRIS CLANCY)
  6. DELIVER US (FEAT. APOLLO PAPATHANASIO)
  7. ELEGY (FEAT. BILL MANTHOS)
  8. WAR AND PAIN – (FEAT. SCHIRMER)

Line up

  • Constantine: guitars, bass

Voto medio utenti

Secondo album solista per Constantine Kotzamanis, chitarrista greco con un bel curriculum nonostante i 31 anni (tra gli altri, Nightfall, Descending, una piccola apparizione anche nei Primal Fear nel 2012). Questo "Aftermath" segue di ben 9 anni il primo lavoro solista di Constantine, "Shredcore", dove le composizioni erano tutte strumentali e si puntava dritti (sin dal titolo!) allo shred e alla chitarra, come centro di gravità permanente. E fin lì, tutto liscio... Se non che, a nove anni di distanza, al buon Constantine (ogni volta che scrivo il suo nome mi appare in mente la faccia di Keanu Reeves) viene in mente di osare di più: scrive 8 tracks, di cui sette cantate, ingaggia un bel gruppetto di guest vocalists (godetevi i nomi accanto alle songs) e si cimenta nell'esplorazione di un nuovo oggetto, la 'canzone': intro, strofe, ritornelli... Risultato? A mio avviso davvero povero. Le songs sono davvero, davvero banali, le linee vocali, persino i solos ( e quelli, almeno, te li aspetteresti funambolici e pirotecnici), tutto si ammoscia e si ammanta di BAH, e neanche i suddetti vocal guests riescono a risollevare le sorti del platter (nota a margine: Apollo Papathanasio, ti amai nel tuoi anni coi Firewind, che voce floscia ti sei fatto! Certo, le composizioni non aiutano...). Ovviamente, i brani sono piegati alle esigenze vocali dei vari performer, ma se devo essere onesto, di questi 33 minuti salverei giusto un pò la conclusiva "War and Pain", con un ispirato Schmier a tirare avanti tutta un bel pezzone speed, e la strumentale "Bushido", opener del disco... Per il resto, un album evitabilissimo. Ah, per inciso: nella line-up della band, figura solo il nostro bravo Constantine alla chitarra e al basso... Il resto chi lo ha suonato??? Ehm, lo ha suonato qualcuno? Programmato in studio? Cantato da qualche parte e poi mandato via mail per essere assemblato in un secondo momento? Santiddio... sto invecchiando... il metal non era questa roba qua...


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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