Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:38 min.
Etichetta:Noizr Productions

Tracklist

  1. PINK POWDER
  2. OMINOUS
  3. ALICE SYNDROME
  4. AS I SUCCUMBED
  5. MANIA
  6. CAMUS
  7. DISCREPANCY

Line up

  • Utsuro the Sabbatic: bass
  • Nihilist the Priceless: drums
  • Solipsist the Undying: guitars
  • Nexus the Wilder: guitars, vocals
  • Hedonist the Poisoned: vocals

Voto medio utenti

I Chernaa sono un nuovo quintetto proveniente dalla splendida Praga e dopo soli due anni dalla loro fondazione giungono al debut con l’interessantissimo “Empyrean Fire”. Come molte nuove bands anche i nostri cechi si vogliono infilare nel già troppo inflazionato e ormai saturo filone “post black metal” con tutti i rischi che ne conseguono … Dopo averlo ascoltato più volte, sempre con molto piacere, sono giunto alla conclusione che “Empyrean Fire” è un album che inevitabilmente risente un po’ dell’inesperienza dei compositori e così, anche all’interno di uno stesso pezzo, come “Mania” ad esempio, passiamo da una prima parte molto noiosa e senza mordente ad una seconda assolutamente coinvolgente e ottima per ritmica e melodie, un pezzo esemplare che può essere preso ad esempio di tutto l’album… Come detto, “Empyrean Fire” è un album altalenante ma non per questo barcollante, perché l’ispirazione e la spensieratezza dei ragazzi dietro questo progetto, nonché l’eterogeneità stessa della line up, composta da ragazzi cechi, ucraini e russi, fa si che ci siano moltissimi elementi messi a disposizione di ogni pezzo, su tutti una melodia sempre segnante e presente, che domina e conduce i pezzi anche quando questi diventano più aggressivi e veloci. La prima parte dell’album è quella che mi ha entusiasmato di più, forse perché è anche quella più “aggressiva” grazie a due pezzi come l’opener “Pink Powder” e “Alice Syndrome” che mi hanno letteralmente spazzato via per potenza, compattezza e gusto compositivo. Su questo livello solo la conclusiva “Discrepancy”, mentre la parte centrale/finale, aperta con la “semiballad” “As I Succumbed” completamente cantata con voce pulita, è quella che ha mostrato i segni di cedimento strutturale-compositivo più importante, con una “canzonetta” molto plasticosa, ruffiana e poco convincente. In giro si stanno sprecando le lodi per questi ragazzi che, come detto, in buona parte le meritano, ma sono convinto che debbano lavorare meglio sulla definizione del sound e sulla personalità, ragion per cui sono molto curioso di ascoltare il prossimo passo discografico, per capire se, come spero, abbiamo optato per un approccio più aggressivo, dove hanno ampiamente dimostrato di poter dire la loro … Purtroppo però ho il cattivo presentimento che ci troveremo di fronte all’ennesima band “piegata” al facile risultato, perché oltre la pessima “As I Succumbed” anche “Camus” o la già citata prima parte di "Mania" , mi hanno fatto storcere, e non poco, il naso, per l’evidente ricerca della melodia “facilona” … Per il momento il mio sostegno è totale ma non incondizionato, vi consiglio di dargli un ascolto perché questo sicuramente lo meritano … “del doman non v’è certezza” …

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