Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:150 min.
Etichetta:Jolly Roger Records
Distribuzione:Goodfellas

Tracklist

  1. IVORY STAGES
  2. YOU HAVE CHANGED
  3. HERO
  4. WHERE THE RAINBOW DIES
  5. RUNNIN’ LIKE A WOLF
  6. NO ONE’S CRYING
  7. CHANGING THE DIRECTION
  8. STRUGGLING ALONG
  9. FLY AWAY
  10. UPRIGHT SMILE
  11. THE SONG OF EVENING
  12. ALONE AGAIN
  13. THUNDERGODS
  14. SHINING
  15. IVORY STAGES (LIVE)
  16. HERO (LIVE)
  17. WHERE THE RAIMBOW DIES (LIVE)
  18. YOU HAVE CHANGED (LIVE)
  19. RUNNIN’ LIKE A WOLF (LIVE)
  20. NO ONE’S CRYING (LIVE)
  21. CHANGING THE DIRECTION (LIVE)
  22. STRUGGLING ALONE (LIVE)
  23. FLY AWAY (LIVE)
  24. UPRIGHT SMILE (LIVE)
  25. ALONE AGAIN (LIVE)
  26. THE SONG OF EVENING (LIVE)
  27. SHINING (LIVE)
  28. THUNDERDOGS (LIVE)

Line up

  • Luca Bonzagni: vocals
  • Franco Nipoti: guitars
  • Alberto Simonini: guitars
  • Angelo Franchini: bass
  • Luca Ferri: drums
  • Ramon Sonato: vocals (CD2)
  • JJ Frati: guitar (CD2)
  • Sandra Vitello: keyboards (CD2)

Voto medio utenti

Un attimo d’attenzione, prego.
Siete pronti a un’imprescindibile lezione di storia? Spero di sì, anche perché qui stiamo parlando di una delle pagine più avvincenti dell’intera Italia Metallica, fulgido esempio per numerosi discepoli ed evidente dimostrazione che l’heavy del Belpaese, troppo spesso bistrattato e deriso, ha in realtà sempre potuto contare su grandissimi interpreti, ancora più valorosi se consideriamo le difficoltà “oggettive” e lo scetticismo che hanno dovuto affrontare.
I Crying Steel si formano a Bologna nel 1982 e fin dal primo demo tape manifestano una maturità espressiva straordinaria, edificata sulle chitarre taglienti e vorticose di Alberto Simonini e Franco Nipoti, sulla tambureggiante sezione ritmica composta da Angelo Franchini e Luca Ferri e sulla voce acuta e potente di Luca Bonzagni, insieme artefici di un HM dalle solidissime radici britanniche, tanto da far valere al gruppo la nomea di “risposta italiana ai Judas Priest”.
L’esordio discografico arriva con la partecipazione alla mitica “Heavy metal eruption” (sorta di autentico “big bang” del metallo tricolore …), seguito a breve dal mini LpCrying steel”, edito anch’esso per la Metal Eye. Le rasoiate scorticanti di “Ivory stages” e “Hero”, le perfide pulsazioni di “You have changed” e ancora il “tiro” imperioso dell’irresistibile “Where the rainbow dies” e dell’anthemicaRunnin’ like a wolf”, consentono alla band di affiorare dal pantano dell’underground, sostenuta nell’impresa da un’intensa attività dal vivo (da citare la presenza all'Heavy Metal Festival di Bologna al fianco di Motorhead e Twisted Sister …), capace di convincere anche il notoriamente esterofilo pubblico italiano.
Il debutto sulla lunga distanza si materializza due anni più tardi e fin dalla cura con cui la LM Records realizza l’opera (pubblicata anche in Cd e Picture Disc) s’intuisce che "On the prowl" rappresenta un momento cruciale per la carriera dei felsinei e per l’intero metalrama discografico dello Stivale.
Il disco non tradisce le aspettative e lo sforzo produttivo (anche se la resa sonora non è esente da alcune imperfezioni), consegnandoci una formazione musicale altamente competitiva, evolutasi ulteriormente dal punto di vista esecutivo e compositivo, con un Bonzagni meno legato ai cliché Halford-iani e uno stile che, senza rinnegare il passato, accresce la sua duttilità, arrivando a lambire i confini del class-metal.
L’impatto crepitante di “No one’s crying”, di “The song of evening” e dell’inno Priest-ianoThundergod” rinsalda il legame con il granitico passato, mentre con “Changing the direction” le atmosfere diventano più soffici e adescanti, impregnate di tastiere (suonate dall’ospite Stefano Minni) e pilotate da un vocalist sorprendentemente a suo agio anche in tale “cambio di direzione”.
Si continua con l’avvincente melodia cromata di “Struggling along” e se “Fly away” sconta qualche vago eccesso di leziosità, “Upright smile” sfida i Malice sul loro terreno preferito e "Alone again” svela un approccio alla materia davvero suggestivo, tra riff magnetici e notturna passionalità.
La coinvolgente balladShining” è l’ultimo atto di un lavoro che considero fondamentale per chiunque abbia a cuore le vicende della cosiddetta New Wave Of Italian Heavy Metal.
E allora, se vi ritenete fieri appartenenti della suddetta categoria, non potrete proprio fare a meno del motivo per cui oggi ho indossato (piuttosto comodamente, in realtà …) i panni del senescente (e spero non barboso …) “divulgatore” del Verbo, ritornando a parlare di “Crying steel” e "On the prowl" … la Jolly Roger Records, in ossequio al suo eminente ruolo d’illuminata protettrice ad ampio spettro dell’hard n’ heavy peninsulare, ristampa in maniera completamente rimasterizzata le suddette pietre miliari e le arricchisce addirittura di un secondo Cd dal vivo (catturato al Locomotiv di Bologna) in cui il gruppo, nel 2016, festeggia il suo trentacinquesimo anniversario rendendo omaggio ai due favolosi dischetti.
A questo punto, non mi resta che assegnare a tutti gli “allievi” della Gloria un compitino tanto importante quanto appagante … acquisire e sviscerare attentamente questo magnifico “libro di testo” in note intitolato “Steel alive” … oltre ad arricchirvi dal punto di vista culturale, vi susciterà moltissime emozioni cardio-uditive … una bella forma di didattica, no?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 mar 2019 alle 09:46

Aimax tu non sai quanto ho cercato questo mitico gioiello heavy metal nostrano, posso dire con orgoglio che i nostri hanno fatto un vero capolavoro metal con il debut e peccato che purtroppo non abbiano raccolto quanto meritassero al tempo. Io devo ritenermi fortunato perchè questo gioiello che tu hai saggiamente recensito e detto tra noi mi trova perfettamente concorde, mi é stato spedito dal batterista Luca Ferri in persona, perché é da un bel pò che lo cercavo e il vinile originale lo si vendeva in rete a prezzi impossibili. Da avere senza nessuna riserva e sempre più orgoglioso dei nostri!

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