Un attimo d’attenzione, prego.
Siete pronti a un’imprescindibile lezione di storia? Spero di sì, anche perché qui stiamo parlando di una delle pagine più avvincenti dell’intera
Italia Metallica, fulgido esempio per numerosi discepoli ed evidente dimostrazione che l’
heavy del
Belpaese, troppo spesso bistrattato e deriso, ha in realtà sempre potuto contare su grandissimi interpreti, ancora più valorosi se consideriamo le difficoltà “oggettive” e lo scetticismo che hanno dovuto affrontare.
I
Crying Steel si formano a Bologna nel 1982 e fin dal primo
demo tape manifestano una maturità espressiva straordinaria, edificata sulle chitarre taglienti e vorticose di
Alberto Simonini e
Franco Nipoti, sulla tambureggiante sezione ritmica composta da
Angelo Franchini e
Luca Ferri e sulla voce acuta e potente di
Luca Bonzagni, insieme artefici di un
HM dalle solidissime radici britanniche, tanto da far valere al gruppo la nomea di “
risposta italiana ai Judas Priest”.
L’esordio discografico arriva con la partecipazione alla mitica “H
eavy metal eruption” (sorta di autentico “big bang” del
metallo tricolore …), seguito a breve dal
mini Lp “
Crying steel”, edito anch’esso per la
Metal Eye. Le rasoiate scorticanti di “
Ivory stages” e “
Hero”, le perfide pulsazioni di “
You have changed” e ancora il “tiro” imperioso dell’irresistibile “
Where the rainbow dies” e dell’
anthemica “
Runnin’ like a wolf”, consentono alla
band di affiorare dal pantano dell’
underground, sostenuta nell’impresa da un’intensa attività dal vivo (da citare la presenza all'
Heavy Metal Festival di Bologna al fianco di Motorhead e Twisted Sister …), capace di convincere anche il notoriamente esterofilo pubblico italiano.
Il debutto sulla lunga distanza si materializza due anni più tardi e fin dalla cura con cui la
LM Records realizza l’opera (pubblicata anche in
Cd e
Picture Disc) s’intuisce che "
On the prowl" rappresenta un momento cruciale per la carriera dei felsinei e per l’intero
metalrama discografico dello
Stivale.
Il disco non tradisce le aspettative e lo sforzo produttivo (anche se la resa sonora non è esente da alcune imperfezioni), consegnandoci una formazione musicale altamente competitiva, evolutasi ulteriormente dal punto di vista esecutivo e compositivo, con un
Bonzagni meno legato ai
cliché Halford-iani e uno stile che, senza rinnegare il passato, accresce la sua duttilità, arrivando a lambire i confini del
class-metal.
L’impatto crepitante di “
No one’s crying”, di “
The song of evening” e dell’inno
Priest-iano “
Thundergod” rinsalda il legame con il granitico passato, mentre con “
Changing the direction” le atmosfere diventano più soffici e adescanti, impregnate di tastiere (suonate dall’ospite
Stefano Minni) e pilotate da un
vocalist sorprendentemente a suo agio anche in tale “cambio di direzione”.
Si continua con l’avvincente melodia cromata di “
Struggling along” e se
“Fly away” sconta qualche vago eccesso di leziosità, “
Upright smile” sfida i Malice sul loro terreno preferito e "
Alone again” svela un approccio alla materia davvero suggestivo, tra
riff magnetici e notturna passionalità.
La coinvolgente
ballad “
Shining” è l’ultimo atto di un lavoro che considero fondamentale per chiunque abbia a cuore le vicende della cosiddetta
New Wave Of Italian Heavy Metal.
E allora, se vi ritenete fieri appartenenti della suddetta categoria, non potrete proprio fare a meno del motivo per cui oggi ho indossato (piuttosto comodamente, in realtà …) i panni del senescente (e spero non barboso …) “divulgatore” del
Verbo, ritornando a parlare di “
Crying steel” e "
On the prowl" … la
Jolly Roger Records, in ossequio al suo eminente ruolo d’illuminata protettrice ad ampio spettro dell’
hard n’ heavy peninsulare, ristampa in maniera completamente rimasterizzata le suddette pietre miliari e le arricchisce addirittura di un secondo
Cd dal vivo (catturato al Locomotiv di Bologna) in cui il gruppo, nel 2016, festeggia il suo trentacinquesimo anniversario rendendo omaggio ai due favolosi dischetti.
A questo punto, non mi resta che assegnare a tutti gli “allievi” della
Gloria un
compitino tanto importante quanto appagante … acquisire e sviscerare attentamente questo magnifico “libro di testo” in note intitolato “
Steel alive” … oltre ad arricchirvi dal punto di vista culturale, vi susciterà moltissime emozioni
cardio-uditive … una bella forma di didattica, no?