Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. CRY OUT FOR A HERO
  2. FROM HELL WITH LOVE
  3. SWEET TRUE LIES
  4. REPENTLESS
  5. DIE BY THE BLADE
  6. OCEANDEEP
  7. UNLIMITED SIN
  8. TRUE BELIEVER
  9. THIS IS WAR
  10. HEART OF STEEL
  11. NO SURRENDER
  12. KILLED BY DEATH (MOTöRHEAD COVER)
  13. NO EASY WAY OUT (ROBERT TEPPER COVER)

Line up

  • Máté Molnár: bass
  • Kasperi Heikkinen: guitars
  • Anton Kabanen: guitars
  • Yannis Papadopoulos: vocals
  • Atte Palokangas: drums

Voto medio utenti

Sono estremamente combattuto nel parlare di questo album, perché mi è piaciuto ed entrato in testa,ma riconosco che non è sto granché di album. Nonostante la banalità delle melodie, i frequenti cori da stadio e la generale sensazione di essere nella sigla di un cartone animato anni ‘90 primi 2000, i pezzi non sono così pessimi alla fine, l’album scorre bene, il songwriting è omogeneo e la produzione è ovviamente ottima, alla fine si parla della gigantesca Nuclear Blast.

La pecca più grande sono le intro delle canzoni, quando è un synth e altra roba elettronica (From Hell With Love, Die By The Blade, True Believer) e quando è un coro da stadio “Baby Baby” (Sweet True Lies), però per fortuna non tutte sono così, ci sono anche delle belle canzoni che uniscono della bella rocciosità ritmica e chitarristica alla la voce melodica dei due cantanti (This Is War, Heart Of Steel, No Surrender).

Quando sono arrivato alla ballata (Oceandeep) ho d’istinto ricontrollato se stavo ascoltando i Beast In Black o i Nightwish; infatti le melodie e l’atmosfera ricorda una di quelle belle ballatone di Holopainen, che verso la fine si fanno rocciose ma anche melodiche, con un toccante assolo, un bel tappeto tastieristico e strumenti come il flauto di pan, mi sembra scontato dire che siamo anni luce distanti dai connazionali di ben più lunga carriera.

Sostanzialmente continua sulle coordinate del debutto “Berserker” del 2017, di conseguenza se vi è piaciuto lui vi piacerà anche il suo successore.

Piccolo aneddoto divertente: leggendo i titoli della tracklist continuavo a dire “Ma questo è un titolo degli Slayer, anche questo. Qui si cambia, Accept. Toh, ci sono anche i Judas Priest e Ozzy. Quanta fantasia, basta cambiare qualche parola con un sinonimo o una assonante e pensano d’aver avuto il colpo di genio”.

Album che consiglio? Se siete amanti di sonorità pompose ma elettroniche, power ma elettroniche, elettroniche ma elettroniche allora si, se invece siete estranei da queste condizioni vi divertireste di più a martellarvi i testicoli con una costola che vi siete appena estratti a mani nude.

Recensione a cura di Carlo Masoni

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