Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2008
Durata:48 min.
Etichetta:Massacre Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CARPE DIEND
  2. THE EVIL IN ME
  3. I KEEP FALLING
  4. HOLY IS EVIL
  5. PERPETUAL SOLITUDE
  6. FOR WHOM I BLEED?
  7. ANGELS
  8. ENTRANCE TO HEAVEN DENIED
  9. CRAWL
  10. NEVER AGAIN
  11. BEYOND THE LIGHT

Line up

  • Ronny Hemlin: vocals
  • John Allan: guitars
  • Simon Johansson: guitars
  • Johan Löfgren: bass
  • Peter Morén: drums

Voto medio utenti

Ricordo ancora quando nel 1999 ascoltai per la prima volta gli Steel Attack… erano gli anni d’oro del power metal, c’era un prolificare incredibile di happy band e nel calderone c’erano anche gli svedesi. Rimasi colpito dalla loro proposta, perché pur se ancora un po’ acerba faceva intravedere grandi possibilità per il gruppo di Sala. Beh, ora li ritrovo in grande forma con questo loro sesto full length e devo ammettere che di passi in avanti ne sono stati fatti molti. Non più cinque giovani influenzati da quelle che erano le sonorità più allegre del metal, ma una band matura, che ha ben chiaro in testa cosa vuole suonare.
La velocità dei brani è nettamente minore che in passato, e le composizioni si sono spostate dal power metal più becero a qualcosa di più ragionato, meno immediato, più “adulto”, se mi passate il termine… “Carpe diEnd” non rimarrà di certo negli annali della musica metal, però è un album ben costruito, con belle idee e soprattutto onesto, almeno questo è quello che si percepisce durante l’ascolto delle undici tracce contenute nel disco… Gli Steel Attack non raggiungeranno mai lo status di big band come è accaduto per gruppi di ben altra caratura (leggi Gamma Ray, Stratovarius, Hammerfall e tanti altri…), però dimostrano, album dopo album, di maturare e crescere, cambiando, pur se di poco, la loro proposta, senza però snaturare l’essenza del gruppo.
Buona la produzione, che oltre a consegnarci delle chitarre potenti e che colpiscono riesce ad accentuare, grazie ad un sound un po’ più cupo, le atmosfere più decadenti che pervadono il cd. Già, perchè ultimamente la band pare preferire queste sonorità a quelle più tipicamente allegre del power, segno anche questo di una maturità raggiunta? O forse anche conseguenza dei numerosi cambi di line up che da sempre affliggono il gruppo?
Tornando al cd… se il fatto che in “Carpe diEnd” non ci sono brani tappabuchi può essere letto come un pregio, il rovescio della medaglia è che non ci sono neanche highlights che spiccano rispetto alla media dei pezzi. Questa sorta di conformità rende il disco piacevole all’ascolto ma vi lascerà con un lieve senso di vuoto quando finirete il cd, il che non so se sia un bene o un male…
Volendo sforzarsi di trovare dei brani che hanno quel qualcosa in più rispetto agli altri, segnalerei l’opener “The evil in me”, “For whom I bleed?”, mid tempo roccioso e dalle atmosfere dark, come già accennato in precedenza, e l’epica ed orchestrale “Entrance to Heaven denied”. Un po’ meno convincente risulta il singolo “Angels”, da cui è stato tratto anche un video clip… troppo ruffiano e di facile presa per riuscire a convincermi del tutto.
In generale direi che è ottimo il lavoro delle due asce, sia in fase ritmica (molto rabbiose e incisive, grazie anche ad un’ottima scelta dei suoni da parte di Mike Wead), che in fase solista, dove i due dimostrano di avere un gran gusto melodico, cosa purtroppo sempre più rara nei chitarristi power, impegnati solo ed esclusivamente a masturbarsi con scale sparate a mille all’ora, e anche la prestazione del singer Ronny Hemlin non è niente male, con alternanze di parti più cupe a parti più acute.
Di certo “Carpe diEnd” non riuscirà a risollevare le sorti del power metal, che ultimamente non gode di ottima salute, però va riconosciuto agli Steel Attack il merito di aver pubblicato un disco tutto sommato carino e ben fatto, e di questi tempi è già tanto…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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