Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:37 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. KALJA (FEAT. VESKU | KLAMYDIA)
  2. BIER BIER (FEAT. GERRE | TANKARD)
  3. BÍRA BÍRA (FEAT. FLERET)
  4. ØL ØL (FEAT. TROLLFEST)
  5. SHAI SHAI (FEAT. NYTT LAND)
  6. BIRRA BIRRA (FEAT. EMILIO | SKILTRON)
  7. ПИВО ПИВО (FEAT. TROLL BENDS FIR)
  8. PIVO PIVO (FEAT. MERI | IRIJ)
  9. ΜΠΎΡΑ ΜΠΎΡΑ (FEAT. JESPER | TURISAS)
  10. PIVO PIVO (FEAT. MILAN FROM ASCHAR)
  11. BEER KILL KILL (FEAT. ZETRO | EXODUS)
  12. BEER BEER (FEAT. CHRIS | ALESTORM)
  13. MELLANÖL (FEAT. VIKING DANIELSON | SVARTA LJUSET)
  14. BEER BEER (FEAT. HEIDEVOLK)

Line up

  • Matson: drums
  • Cane: guitars
  • Jonne Järvelä: vocals, guitars
  • Jarkko Aaltonen: bass
  • Tuomas Rounakari: violin
  • Sami Perttula: accordion

Voto medio utenti

George Santayana, filosofo spagnolo appartenente alla corrente del realismo critico, ebbe ad affermare che “la musica è essenzialmente inutile, come la vita”.
Un metallaro cinico e disilluso come il sottoscritto potrebbe anche arrivare a trovarsi d’accordo con la seconda parte dell’assunto… ma la musica no, santi numi, la musica non è affatto inutile!

Così credevo, almeno, sinché non mi sono imbattuto nel platter quest’oggi in esame.

Ok, ok, sussistono attenuanti generiche: in fondo parliamo di un mero cd bonus d’appoggio alla Tour Edition del bellissimo “Kulkija”, decimo full length dei Korpiklaani.
Ciò concesso, presumo non possa comunque sfuggire a nessuno l’inarrivabile grado di follia che alberga nell’idea di confezionare un dischetto composto da 14 (quattordici!) rielaborazioni del medesimo brano.

Altra attenuante: il pezzo in questione è “Beer Beer”, senza dubbio tra i più trascinanti e rappresentativi della compagine finnica.
Concessa anche questa; purtuttavia, ho motivo di ritenere che nemmeno il fascino di una “Child in Time” o di una “Hallowed be Thy Name” rimarrebbe intatto una volta giunti all’ascolto della quattordicesima versione consecutiva.

Cos’altro aggiungere?
La canzone la conoscerete più o meno tutti, ragion per cui mi limito ad enunciare le cover a mio avviso più convincenti:
- la deutsche version con la voce di Gerre non dispiace, anche per un discorso di contiguità tematica coi Tankard;
- Christopher Bowes e la sua keytar sono riusciti a trasformare anche questo pezzo in un inno piratesco alla Alestorm, e non avevamo dubbi a riguardo;
- la reinterpretazione dei Nytt Land possiede una certa dose di fascino, non foss’altro per il lodevole sforzo di personalizzazione in sede di arrangiamento e ritmo.

Ecco quelle, al contrario, meno riuscite:
- i Trollfest hanno donato al pezzo un sapore ancor più “sciocchino”, e non era impresa semplice;
- irritante la prova vocale di Meri degli Irij (ammetto, peraltro, di non conoscere né lei né la band, e non credo approfondirò nell’immediato futuro);
- il timbro nasale ed abrasivo di Zetro Souza si amalgama col brano più o meno quanto potrebbe fare Kunta Kinte ad un meeting del Ku Klux Klan;
- premio futilità alla take di Vesku dei Klamydia, che nulla aggiunge e nulla toglie, più o meno come la rielaborazione (?) di Jesper dei Turisas.

Elencazioni, in ogni caso, piuttosto sterili e fini a sé stesse, posto che si discute pur sempre dello stesso brano e di versioni troppo spesso identiche a livello strumentale.
Ma d’altra parte cosa pretendete? Se musica e vita sono inutili, figuratevi un po’ la mia recensione di un disco inutile…
Vado a bermi un bicchiere di lambrusco.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.