Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2018
Durata:45 min.
Etichetta:Empire Records

Tracklist

  1. MARCH OF THE EASTERN TRIBE
  2. OSTROGOTH
  3. COURT OF BLOOD
  4. GODSPEED
  5. ICONS FALL
  6. POWDER AND ARMS
  7. ALL MANNER OF LIGHT
  8. RETURN TO THE CLOUDS
  9. FOUR BY NUMBER, FOUR BY FATE

Line up

  • Stripe: bass, vocals (backing)
  • Tom Tas: guitars
  • Dario Frodo: guitars, vocals (backing)
  • Louis van der Linden: drums
  • David Marcelis: vocals

Voto medio utenti

Arrivano dal Belgio questi Thorium, gruppo formato da ex membri degli Ostrogoth, i due chitarristi Tom Tee e Dario Frodo e il bassista Kurk Lawless, dal batterista Louis Van del Linden (23 Aces, Vermilion) e dal cantante David Marcelis (Lord Volture, Black Knight). La proposta è un heavy metal classico con elementi power classico.

Il disco si propone con un sound diretto ed estremamente classico, i richiami continui alla NWOBHM e al metal classico lo definiscono fin dai primi ascolti. Dopo una breve intro si parte con un brano dal titolo piuttosto esplicativo: "Ostrogoth" giusto a stabilire chi sono e da dove provengono. L'ombra degli Ostrogoth è ovviamente presente in tutto il lavoro anche se in misura decisamente meno invasiva di quanto ci si potesse aspettare.
Il brano è veloce ed aggressivo, quasi thrash bay area style, ritmicamente riuscito con annesse alcune soluzioni tecnicamente interessanti. Forse il punto meno riuscito è la voce poco personale e con qualche scelta timbrica rivedibile.

Le cose migliorano con la successiva "Court of Blood" più ritmata e cadenzata, il disco procede sugli stessi binari senza distinguersi più di tanto, i Thorium si dedicano a fare al meglio il compito, e gli riesce anche tutto sommato bene.
Mancano i picchi qualitativi necessari per uscire da un pericoloso anonimato, condizione scongiurata grazie comunque alla capacità tecnica dei nostri e comunque a diversi brani piacevoli e ben scritti ed eseguiti.
Nella parte finale del disco infatti i Thorium danno un buon colpo di coda con "Return To The Clouds" e la conclusiva "Four By Number, Four By Fate" forse il brano più riuscito di tutto il disco.

Diciamo pure che questo esordio omonimo poteva essere migliore ma non mancano elementi interessanti e futuribili, il gruppo secondo me dovrebbe discostarsi maggiormente da alcuni cliché fin troppo presenti e focalizzarsi su quanto vorrebbero realmente realizzare al netto di tante (troppe?) cose messe al fuoco ma nessuna realmente focalizzata.
I Thorium hanno comunque le potenzialità per poter elevarsi sopra la media, qualità tecniche ed esecutive in primis ci sono, magari a livello vocale servirebbe maggiore personalità e andrebbero fatte delle scelte artistiche più definite.

In definitiva promossi ma con riserva, li aspettiamo ad una conferma più convincente in futuro.
Recensione a cura di Vincenzo Tiziani

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