Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:41 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. WOUND & SCAR
  2. FEAR’S ASCENT
  3. A CURSE
  4. LULL
  5. TOLL ON
  6. A HIDEOUS VISAGE

Line up

  • Joy Von Spain: vocals
  • Nicholas Martinez: guitars
  • Justin Straw: drums
  • Gerald Hansen: bass
  • Masaaki Masao: samplers, guitars, drums

Voto medio utenti

Fondati a Seattle nel 2012 per mano della cantante Joy Von Spain e il chitarrista Nicholas Martinez, il quintetto americano Eye of Nix rilascia per il mercato europeo il loro debutto, dopo un anno dalla sua pubblicazione nel loro continente per mano di un’etichetta indipendente. La tedesca Prophecy, infatti, ha scelto di aggiungere al suo roster questo preparatissimo quintetto post-metal, ripubblicando anche il demo eponimo e il 12” “Moros”. La ormai storica label tedesca, che ha sconfinato in tutte le escursioni dei generi più oscuri ed estremi, approfondisce ancora una volta le sonorità post-black della sua scuderia. Gli Eye of Nix (lo spirito d’acqua multiforme tramandato nel folklore anglo-sassone) partono da un post-metal estremo, che affonda radici nel black norvegese, rivisitato in chiave se vogliamo alternative. Ne sono prova le opener “Wound & Scar” e “Fear’s Ascent”, dove sfuriate neo-crust fungono da antipasto per la proposta della band. Sarebbe però riduttivo etichettare il gruppo come una qualunque delle proposte post-metal/black, sempre più numerose nel nuovo, ma anche vecchio continente (Agalloch oltre l’Atlantico, Solstafir e Myrkur qui in Nord Europa). “Black Somnia” è uno lavoro piacevolmente variegato ed eterodosso. Il black postmoderno lascia spazio a decadenze acide, tra grunge/sludge (produce Billy Anderson, già all’attivo coi Pallbearer) e rock psichedelico (“A Curse” e “Lull”), dove Joy dimostra doti ineccepibili, e intreccia gorgheggi crepuscolari dalle tinte gotiche a rumorismi decadenti e doomeggianti (fondamentale il contributo rumoristico e noise di Masaaki Masao ai suoi sample). Un lavoro così piacevole e affascinante, quanto a tratti difficilmente classificabile, segno che le sperimentazioni della band non sono risultato di mode, ma piuttosto di un approccio, che in tutta la sua avanguardia, merita ancora la classificazione come estremo. Per questo gli Eye of Nix potrebbero risultare una sorpresa non solo per i fan più accaniti del post-rock/metal, ma anche per chi magari avrebbe piacere di tentare la strada più avanguardistica di ciò che è il post-black.

L’estremismo degli Eye of Nix è fortemente legato alla contaminazione e, nel caso di questo piacevole lavoro, il risultato potrebbe accogliere ascoltatori da ogni fronda del suono che la band ha amalgamato. Una sbirciata alle versioni disponibili in vinile sul sito della label tedesca è d’obbligo.
Recensione a cura di Max Firinu

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