Serocs - The Phobos / Deimos Suite

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:44 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. BEING
  2. NIHILUS
  3. THANATOPHOBIA
  4. REM(NANTS)
  5. ONEIROLOGY
  6. REVENANTS
  7. LETHE
  8. SCP-106
  9. NONBEING
  10. DEIMOS

Line up

  • Laurent Bellemare: vocals
  • Antonio Freyre: guitars
  • Phil Tougas: guitars
  • Antoine Daigneault: bass
  • Kévin Paradis: drums

Voto medio utenti

A dare un'occhiata alla formazione dei Serocs c'è da rimanere abbacinati dalla moltitudine di band di grande spessore di cui fanno o hanno fatto parte i vari musicisti: Benighted, Chthe'ilist, Funebrarum, solo per citare le più note, sono band che per chi si nutre di musica estrema dovrebbero far drizzare le antenne e attirare più di qualche curioso verso questo "The Phobos/Deimos Suite". Attenzione che tra l'altro che questa band merita pienamente, dal momento che il lavoro che ci accingiamo a recensire risulta essere degno di nota: il gruppo, che potremmo definire come una multinazionale del death metal viste le diverse nazionalità dei musicisti coinvolti, infatti ci propone 44 minuti di death metal tecnico e brutale e figlio di band come Spawn Of Possession e Cryptopsy, dove chiaramente a dominare la scena sono riff di chitarra che possono portare alla slogatura delle falangi, un basso che non si limita ad eseguire il suo compitino sullo sfondo ma che tesse trame davvero interessanti, valorizzate anche da un mix sapiente che riesce a dare il giusto risalto al lavoro di Antoine Daigneault, un lavoro dietro al drumkit potente e ricercato che non si limita a devastare qualsiasi cosa durante il suo passaggio ma che lavora in perfetta simbiosi con gli altri strumenti.
"The Phobos/Deimos Suite" inoltre propone un concept album ispirato a romanzi come "Canto di Natale" di Lewis Carroll o la "Divina Commedia" di Dante, che racconta le vicissitudini del protagonista, una persona meschina e malvagia ossessionata dalla paura di morire, che viene rapito dai demoni del sonno e trascinato all'Inferno, dove compirà un viaggio dentro se stesso che gli farà capire che il vero Inferno non è quello che tutti noi conosciamo, bensì l'individualismo, l'egoismo ed il nostro ego smisurato. Certamente un concept inusuale per una band death metal, ma non per questo meno affascinante che anzi aggiunge ulteriore spessore ad un album che musicalmente funziona molto bene, come brani quali "Being", "Nihilus", "Nonbeing" o la lunga suite conclusiva "Deimos" sono qui a dimostrare.
Un plauso alla nostrana Everlasting Spew, un'etichetta che in questo 2018 ci ha regalato più di un album di grandissimo livello e che continua a pescare dall'underground formazioni sempre nuove ed interessanti, con un occhio di riguardo alla qualità. Complimenti di rito che vanno estesi inoltre anche ai Serocs, di cui consigliamo l'acquisto di "The Phobos/Deimos Suite" a tutti gli amanti del death metl tecnico e moderno.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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