Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:51 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. THE BURNING
  2. GODS GO FIRST
  3. REFINING FIRE
  4. REST IN YOUR HEART
  5. OVER THE BATTLEFIELD
  6. THE FEARLESS ENTITY
  7. BE THE SKY
  8. DRIVEN BY CONFLICT
  9. THE FRONTLINE
  10. PLANET SCALE
  11. COLD

Line up

  • Jukka Pelkonen: vocals
  • Markus Vanhala: guitars
  • Tuomo Latvala: drums
  • Aapo Koivisto: deyboards
  • Joonas Koto: guitars
  • Erkki Silvennoinen: bass

Voto medio utenti

Sin dal loro approdo in Century Media dopo una lunga teoria di dischi pubblicati per Lifeforce, ho sottoposto il capo maximo del nostro amato sito a pressanti richieste per avere l'opportunità di recensire il nuovo album dei finlandesi Omnium Gatherum.
Nutrivo infatti aspettative decisamente elevate dopo due lavori come "Beyond" e "Grey Heavens" che per il sottoscritto erano giusto un gradino sotto la votazione "disco epocale": "The Burning Cold" avrebbe potuto davvero iscriverli nel novero delle band irrinunciabili.
Il quadro emotivo con cui ho dato il via agli ascolti del nuovo lavoro di Pelkonen e soci mi pare sufficientemente chiaro.

A questo punto avrete sicuramente capito che il risultato finale non è stato rispondente alle mie speranze: sebbene sia coerente con i predecessori, impeccabile nella produzione (curata come d'abitudine da Teemu Aalto) e nel mixaggio (Dan Swanö non ha bisogno di presentazioni) e tecnicamente ineccepibile "The Burning Cold" non riesce ad infiammare il cuore e l'anima ed anzi in alcuni passaggi si trascina stancamente.
Persino le meravigliose trame tessute dalla magica sei corde di Markus Vanhala non riescono a risollevare il disco dalle sabbie mobili in cui sembra procedere.

E pensare che dopo la breve intro strumentale "The Burning" - peraltro ottima con i delicati contrasti tra elettronica e partiture melodiche di chitarra - "Gods Go First" e "Refining Fire" lasciavano presagire ben altro spessore.
Invece sin dalle pessime "Rest in your heart" e "Over the Battlefield" introdotte da tastiere che paiono uscire dai Daft Punk della "Tron Legacy OST", il livello dell'album cala drasticamente senza più risalire.
Nè bastano i blast beats presenti in "Driven By Conflict" (messi probabilmente senza convinzione ma solo per permettere la presentazione del nuovo drummer Tuomo Latvala) per infondere una carica di aggressività che latita spaventosamente in tutti i 50 minuti del lavoro.

Anche il songwriting - solitamente punto di forza dei ragazzi di Karhula- risulta scontato trattando tematiche come le tragedie che hanno colpito e colpiscono il genere umano e le condizioni emotive che sono proprie dell'uomo, il perchè amiamo, perchè odiamo e soprattutto perchè ci comportiamo come se la morte non esistesse pur essendone terrorizzati. Argomenti non proprio innovativi insomma....
Riconosco che il giudizio conclusivo non è certamente tenero ma, facendo fruttare gli insegnamenti appresi durante i lunghi anni a scuola, è giusto pretendere molto da allievi molto dotati: in alternativa il "potrebbe ma non si applica" diventa inevitabile.

Purtroppo "The Burning Cold" ha tutto il sapore della caduta in vista del traguardo.

Omnium Gatherum - "The Burning Cold"(full album)



Recensione a cura di Alessandro Zaina

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