Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:46 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WHEN TIME TURNS RED
  2. IN FLAMES
  3. FOR THE LAST TIME
  4. THE UNBELIEVER
  5. MY CONSPIRACY
  6. NEW AGE
  7. FROZEN IMAGE
  8. 5 MORE DAYS
  9. HOPE DIES LAST
  10. INFERNO

Line up

  • Matthias "Metti" Zimmer: vocals, guitars
  • Sascha Kerschgens: guitars
  • Sven Krautkrämer: bass
  • Martin Buchwalter: drums

Voto medio utenti

Sempre generosamente ispirati dai Metallica (quelli "ancora" thrash ovviamente...) i Perzonal War per pestare pestano, ma non sembrano particolarmente ispirati. Un presupposto che se potrebbe essere accettato di buon grado per un gruppo esordiente, non rende onore ad una band giusta al suo quinto album.
Già, questi tedeschi si sono formati nel 1996 debuttando solo un paio d'anni dopo con "The Inside", a seguire hanno poi piazzato in rapida successione altri quattro lavori "Newtimechaos", "Different But The Same", "Faces" e quest'ultimo "When Times Turn Red". Come ho anticipato in apertura l'influenza dei Four Horsemen è sempre evidente, ma negli anni si è fatta meno ingombrante, ed anche il cantante si è via via distaccato dall'emulazione del migliore e più aggressivo James Hetfield, anche se devo ammettere di non gradire troppo il suo insistere sui toni alti.
Thrash tipico della Bay Area quindi, un pizzico di Death e Nu Metal, due gocce di melodia e qualche spunto doomeggiante: questo quanto riproposto per l'occasione. Ne danno subito prova, con "When Time Turns Red", che da un'iniziale melodia orientaleggiante fa scaturire un brano ritmato e massiccio, con un riffing pesante ed un assolo incisivo, mentre il refrain ricorda i Metallica di metà carriera. Un tocco di melodia nel ritornello arricchisce un altro pezzo dalle fondamenta thrash come la seguente "In Flames", mentre "For The Last Time" si sorregge su delle linee vocali alla Nevermore.
E questi sono più o meno i concetti che si ripetono sull'album, dove fanno caso a se stante sopratutto l'insulsa ballad "Hope Dies Last" (misero tentativo di creare un brano corale e ad effetto) e "5 More Days" (largo sfoggio di vocals effettate e melodiche), ma anche "The Unbeliever" e "Frozen Image", dove si sente l'eco dei Sentenced.
In generale su "When Times Turn Red" troviamo qualche intuizione ed alcuni spunti interessanti, tuttavia dai Perzonal War filtra un'impressione d'autocompiacimento, mancano... "sangue e sudore".
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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