Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2018
Durata:66 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. SONGS OF STEEL
  2. ODIN'S RAVENS
  3. THE CHOIR OF THE DEAD
  4. BOUND TO THE WITCH
  5. ARYA
  6. STORMWITCH
  7. LIFE IS NOT A DREAM
  8. KING GEORGE
  9. ANCIENT DREAM
  10. THE GHOST OF MANSFIELD PARK
  11. NIGHTINGALE
  12. STRONGER THAN HEAVEN (BONUSTRACK)
  13. RATS IN THE ATTIC (BONUSTRACK)
  14. PRIEST OF EVIL (BONUSTRACK)

Line up

  • Andy Mück: vocals
  • Tobias Kipp: guitars
  • Volker Schmietow: guitars
  • Jürgen Wannenwetsch: bass
  • Marc Oppold: drums

Voto medio utenti

Il rientro sulle scene da parte degli Stormwitch, dopo una lunga pausa, ci aveva riconsegnato una band che dopo una bella fiammata iniziale (l'ottimo "Dance with the Witches") aveva poi mostrato la corda sui due lavori successivi, "Witchcraft" prima e "Season of the Witch" poi.
Il nuovo "Bound to the Witch" ci permette, quindi, di testare il polso alla formazione tedesca, sempre fronteggiata dal cantante Andy Mück, ormai l'unico rappresentante della line-up che incise l'esordio "Walpurgis Night", anche se merita segnare la presenza al suo fianco del bassista Jürgen Wannenwetsch, che aveva militato nelle primissime incarnazioni degli Stormwitch, prima di lasciare il posto a Ronny Gleisberg.

Ebbene: "Bound to the Witch" spazza via velocemente tutti i dubbi e le perplessità suscitate dai più recenti lavori, riallacciandosi, o meglio accodandosi, alle loro migliori uscite.
"Songs of Steel" ha un feeling ottantiano, credibile e godibile, con l'inconfondibile voce di Andy Mück a dominare la scena con quel suo particolare timbro nasale e approccio cantilenante che non smarrisce nemmeno nella seguente "Odin's Ravens", dal tiro più heavy e dove pure la coppia Tobias Kipp e Volker Schmietow lascia il segno. Un discreto inizio, ma il meglio arriva poi con la brillante "The Choir of the Dead", la più meditata titletrack ma anche con la stessa "Stormwitch" e soprattutto con le sorprendenti "King George" (con il suo passo marziale) e "The Ghost of Mansfield Park", tutte canzoni in grado di far immergere l'ascoltatore in atmosfere Power Metal spiccatamente ottantiane. Non che gli altri brani si lancino chissà in quali voli pindarici o si aprano a concessioni moderniste o quantomeno azzardate. Gli Stormwitch tengono così fede alla propria storia, e lo dimostrano anche andando a riprendere tre dei loro classici per inserirli come bonus nella versione digipack dell'album. Ecco, infatti, tre nuove versioni di "Stronger than Heaven", "Rats in the Attic" e "Priest of Evil", non sempre fedeli al 100% alla versione originale, come nel caso di "Stronger than Heaven", ma pur sempre in grado di ricreare quella magia che gli Stormwitch hanno dimostrato di possedere. Ancora.




Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 ago 2018 alle 17:26

Mah..dopo il primo giro l'ho trovato moscio, privo di dinamismo e con melodie melense e scontate...hanno rovinato anche i tre classici immortali alla fine. Per me siamo sul livello (basso) del precedente. Peccato..

Inserito il 04 ago 2018 alle 08:35

Witchcraft discone, al contrario del solo discreto Dance.. questo lo devo ascoltare dopo una bella rece come questa.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.