Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:23 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. WOLFPACK
  2. WOODLAND SPIRIT
  3. CIRCLE OF RUNES
  4. THUNDERER
  5. THE WINDS THEY CALLED THE DUNGEON SHAKER (DARKTHRONE COVER)

Line up

  • Witold Ustapiuk: Guitars (lead)
  • Maciej "Olszak" Olszewski: Guitars (rhythm)
  • Kamil "Madness" Mandes: Vocals, Bass
  • Pavulon: Drum

Voto medio utenti

Provenienti dalla prolifica Repubblica di Polonia, i Thunderwar tornano a farsi sentire due anni dopo la pubblicazione del debut album “Black storm” con la pubblicazione di questo interessante cinque pezzi dal titolo “Wolfpack”.

Sebbene la loro etichetta, la Lifeforce, li definisca come un mix fra “Death, Obituary, Dissection e Bathory”, basta l’attacco della titletrack per capire che solo gli Obituary rientrano fra le influenze del quartetto.

E non tanto perché la coppia di chitarristi Ustapiuk/Olszewski si ispiri al riffing tipico della band floridiana, quanto perché il singer Kamil "Madness" Mandes è letteralmente il clone europeo di John Tardy! Un ascoltatore distratto potrebbe addirittura pensare che il più famoso cantante abbia prestato la propria opera in questo lavoro.

Premesso questo, la band è autrice di un accattivante death metal epico e spiccatamente melodico in cui si fondono elementi tipici del metal classico degli anni 80. Il risultato è decisamente divertente, le canzoni composte dai Thunerwar hanno una buona personalità e si sviluppano con scioltezza senza mai risultare approssimate.
Si sente che la band è crede nella propria proposta, si sentono voglia e convinzione e nei passaggi più epici (v. “Circle of runes”) e cadenzati ha decisamente una marcia anche se gioca coi cliché del genere.

Chiude l’EP la cover dei Darkthrone The Winds They Called The Dungeon Shaker” (pezzo tratto da “Dark thrones and black flags”, non proprio uno di quei lavori che vengono subito in mente quando si parla della band norvegese) eseguito con particolare energia.
Migliore dell’originale? Non me ne vogliano i fan die hard del Trono Oscuro, ma mi sa proprio di sì.

A questo punto non ci resta che aspettare al varco il fatidico secondo album per capire se i Thunderwar riusciranno a fare un ulteriore salto di qualità.

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