Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:45 min.
Etichetta:Total Metal Records

Tracklist

  1. WINTER BREATH
  2. INTO THE BLIZZARD
  3. BLAZING SOULS
  4. CRIMSON FOREST
  5. BLOOD TASTES LIKE LEAD
  6. CRASH SYNDROME
  7. AMOK
  8. ETERNAL WINTER (NORTHREND COVER)
  9. CAPRICE OF DELUSION

Line up

  • Nikita Volkov: vocals, guitars
  • Yurii Sulima: drums
  • Nikita Kraynii: backing vocal, guitars
  • Maks Cherkas: bass

Voto medio utenti

Al primo ascolto di "Instrument of Delusion", debut album dei giovani ucraini Penetrum licenziato da Total Metal Records, un pensiero mi ha attraversato il cranio: "Non so chi siano questi, ma qui c'è passione!".
E visto che rimanere nell'ignoranza non mi piace ho scavato più a fondo per avere un quadro più chiaro della situazione.
I Penetrum nascono ufficialmente nel 2013 dalla passione per la scena melodic death metal finnica di quattro ragazzi che iniziano, quasi per gioco, a scrivere canzoni ispirate alle bands provenienti dalla terra dei mille laghi.
Dopo una gestazione -anche tribolata- durata più di 4 anni, i nostri riescono a realizzare "Instrument of Delusion".

Date le premesse - e come successivi ascolti mi hanno confermato - l'amore per gruppi come Ensiferum, Children of Bodom, Kalmah e Norther ha fortemente condizionato il risultato finale del combo e pertanto non è l'originalità il punto forte del debutto della band di Nikita Volkov e sodali.
In ogni brano, dall'opener "Winter Breath" sino alla conclusiva "Caprice of Delusion" si può ravvisare un omaggio alle sonorità che hanno reso grandi i gruppi citati.

Il sound dei Penetrum quindi abbraccia differenti sfumature: dalla estrema velocità ed aggressività sino a rallentamenti profondamente melodici accompagnati da partiture classicheggianti e folk e persino cori. Tutto come da copione insomma.
I più attenti avranno poi sicuramente notato nel lotto della canzoni un brano intitolato "Amok": non sarò certo io a dovervi ricordare i Sentenced immagino....
Così come ascoltando "Blood Tastes like Lead" è impossibile non ricordare immediatamente "The Old Rover" dei (grandi) Mithotyn.
Tutto questo può sembrare ingenuo ed eccessivamente derivativo, ma vi assicuro che il risultato è tutt'altro che disprezzabile.
Anche la produzione -ben lungi dall'essere perfetta nella potenza e profondità dei suoni- contribuisce a rendere vero e sincero l'intero lavoro restando ben lontano da certi mixaggi bombastici tanto comuni oggigiorno.
Dulcis in fundo anche le liriche, pur non costruendo un vero e proprio concept, riguardano le tematiche classicissime del dolore, della morte e dei disturbi mentali.

"Instrument of Delusion" è un disco underground nell'accezione più vera del termine, un album dal quale emergono le difficoltà, il sudore e la passione di una band che ha realizzato un progetto nel quale credeva profondamente. E' già un buon punto dal quale iniziare a costruire una carriera.

Penetrum - "Instrument of Delusion" (full album)

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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