Copertina 8

Info

Anno di uscita:2018
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. BAD CITY WOMAN
  2. IN AND OUT OF LOVE
  3. STONE COLD LOVER
  4. GONE TOO FAR
  5. WHAT GOES AROUND
  6. TOO LATE
  7. CAN’T TURN BACK
  8. NEVER SURRENDER
  9. 1985
  10. WHAT CAN I DO
  11. HEAVEN IN YOUR EYES

Line up

  • Kent Hilli: vocals
  • Rolf Nordström: guitar, backing vocals
  • P-O Sedin: bass, backing vocals
  • Fredrik Forsberg: drums, backing vocals
  • Leif Ehlin: keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

Ascolti i Perfect Plan e ti rendi conto di quanto sia difficile confutare la tesi che in Europa sono gli scandinavi “a farlo meglio”.
Ovviamente stiamo parlando del rock melodico e anche se oggi la nostra Italietta ha ridotto di molto le distanze e la competizione con le Isole Britanniche continua a essere spesso ardua (e non solo per questioni di storica “sudditanza” …), c’è poco da fare … sono ancora le Terre del Nord a insistere nel produrre costantemente rivelazioni di grande spessore artistico, capaci di (ri)scrivere e (re)interpretare con innata vivacità gli archetipi del genere.
Grazie alla consolidata e comprovata competenza della Frontiers Music, che li ha scovati in quel di Örnsköldsvik (!), l’ingente reparto di scandi-chic-rockers può contare su un nuovo agguerrito elemento, degno epigono di Treat, Europe, Da Vinci e Skagarack.
In “All rise” troverete ovviamente pure inevitabili rimandi all’imprescindibile tradizione statunitense (Journey, Giant, Survivor, …), il tutto irrorato da una classe davvero generosa e da un’intelligenza melodica molto spiccata, caratteristica esclusiva dei migliori rappresentanti del settore.
Del resto, quando si può contare su un “capitano” come Kent Hilli, in grado di combinare nella sua ugola faville dei registri vocali di Joey Tempest, Chris Ousey e Jimi Jamison, l’operazione “espugnazione sensoriale” appare leggermente più agevole, ma sarebbe comunque ingeneroso sminuire il valore dei suoi compagni, tutti assai abili nel fornire il loro prezioso contributo esecutivo.
E “poi” ci sono le canzoni, piene di armonie cristalline, di sfarzosa presa emotiva e del giusto “peso specifico”, a cominciare proprio dall’atto d’apertura “Bad city woman”, una sorta di Bad English in vacanza nel Norrland.
In and out of love” fomenta ulteriormente la malia con una sontuosa atmosfera notturna, “Stone cold lover” unisce la grinta del class-metal con la prorompente forza evocativa dell’AOR, mentre la suggestiva “Gone too far”, l’effervescente “What goes around" e la sinuosa “What can I do” espongono la vena maggiormente bluesy del gruppo, sulle piste di Whitesnake, Giant e Heartland.
Lo spirito benigno di Europe e Treat aleggia sulla splendida "Too late”, pezzo che in “altri tempi” avrebbe potuto fare sfracelli e se "Can’t turn back” è un altro frizzante episodio di rock adulto, sulla medesima linea espressiva, è la successiva "Never surrender” a estasiare i timpani in virtù di una straordinaria capacità di transcodifica dell’inarrivabile maestria Survivor-iana.
All’appello di una pressoché incondizionata menzione d’onore mancano infine le scosse hard-rock della trascinante “1985” e il “modernismo nostalgico” di “Heaven in your eyes” (non lontano da certi Brother Firetribe), a completamento di un disco che rinfresca, tonifica lo spirito ed emoziona in maniera ampia e profonda.
Con i Perfect Plan la reputazione del melodic-rock nordico è sicuramente in buone mani … non fateveli sfuggire.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.