Copertina 5,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2018
Durata:46 min.
Etichetta:Pride & Joy Music
Distribuzione:Soul Food Music Distribution

Tracklist

  1. ENCHANTMENT
  2. DREAMROAD
  3. THE KINGDOM OF MIGHT
  4. SACRED FIRE
  5. OSCEOLA
  6. MEMORIES IN THE VESSEL
  7. CIRCLE OF LIFE
  8. LOST IN THE VALLEY
  9. KINGS OF SHOW
  10. МОЯ ВЕСНА(MY SPRING)

Line up

  • Olga Terentyeva: vocals
  • Evgeniy Malei:bass, vocals
  • Natalia Malei: keyboards, composer
  • Nikolay Sidorevich: guitars
  • Anatol Afanasyonak: drums

Voto medio utenti

Se c'è una cosa che ho imparato in più di un quarto di secolo (cazzarola....si diventa vintage qui...) di amore per l'heavy è che il nostro genere preferito ha colonizzato praticamente ogni angolo del pianeta.
Vengono infatti da Minsk, Bielorussia, questi Alcyona e grazie alla Pride & Joy Music a ben sei anni di distanza dai loro primi vagiti come band, riescono a dare alla luce il loro debut album, questo "Trailblazer" che andremo a scoprire.

Il gruppo ha il proprio cuore pulsante in Natalia ed Evgeniy Malei che non solo sono i membri fondatori degli Alcyona ma ne sono anche i principali compositori; la vocalist Olga Terentyeva, il drummer Anatoly Afanasenok ed il chitarrista Nikolai Sidorevich a partire dal 2016 hanno completato la band.
Ora vi starete domandando: "Mmmm....un gruppo con una cantante del gentil sesso....non saranno mica l'ennesimo gruppo symphonic power di cui il panorama odierno è ricolmo? Non saranno così folli da andarsi ad infilare in un settore già affollato da Nightwish, Edenbridge, Within Temptation, Amberian Dawn, Xandria et similia?"

Non so se vi deluderò ma la risposta è affermativa.
Gli Alcyona sono ESATTAMENTE l'ennesimo gruppo symphonic power eccetera eccetera.
Questo non sarebbe necessariamente un male, ci mancherebbe, se nell'album vi fossero elementi tali da distinguere "Trailblazer" dalla massa: ma purtroppo così non è.
Dopo aver premuto play ed aver dato il via alle danze dall'opener "Enchantment" passando per le varie "DreamRoad", "Sacred Fire", "Memories in the Vessel", assistiamo al trionfo del già sentito: partiture sinfoniche di tastiera pompose e sempre in primo piano, cori e controcori, sezione ritmica spuntata e riffs delle asce ridotti a meri comprimari.
L'unica eccezione è la conclusiva "“Моя Весна” (My Spring) che perlomeno si fa notare per essere eseguita in lingua madre ed avere una tessitura eterea e delicata.

Non mi piace essere severo con i debut album, comprendo quanta fatica, sudore e sacrificio una band fa per arrivare a questo risultato, ma faccio fatica a giudicare positivamente un lavoro come "Trailblazer" che, dopo il primo ascolto, purtroppo temo "andrà perduto come lacrime nella pioggia".
E mi si perdoni la citazione stra-utilizzata.

Alcyona - "Enchantment"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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