Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:34 min.
Etichetta:This is Core

Tracklist

  1. CHAMBER
  2. BACK HOME EARLY
  3. THE RANDOM BUTCHER
  4. IN THE MESS
  5. (WHO) THE HELL'S INSIDE MY HEAD
  6. GIFT
  7. PALINDROME
  8. CYD
  9. DECAY
  10. BIRTH
  11. SILENT

Line up

  • Santa: vocals
  • Miky: guitars
  • Cisco: bass
  • Frollo: drums

Voto medio utenti

Ad un paio di anni di distanza ritrovo i novaresi Infall che dopo aver dato alle stampe l'EP "Nitecome" nel 2015 arrivano al lavoro sulla lunga distanza, sempre sull'attivissima This is Core, con il nuovissimo "Silent", in uscita a fine ottobre 2017.

La miscela esplosiva di post/mathcore dei nostri è rimasta piuttosto inalterata in questo lasso di tempo ma trovo che gli Infall siano andati giù di lima e scalpello nei punti critici in cui "Nitecome" latitava ed offriva una prestazione non all'altezza della loro maturazione, già avvenuta in passato, e perizia tecnica, ovvero le parti acustiche e l'uso di clean vocals che lasciavano l'ascoltatore un po' spiazzato a causa di un risultato non in linea con il resto del loro songwriting: di tutto questo oggi quello che ritroviamo su "Silent" sono brani assai azzeccati come "Gift", con una cadenza quasi doom psichedelica, davvero ottimamente inseriti all'interno del contesto Infall e che riescono ad arricchire non poco quanto proposto dal quartetto di Arona.

Plaudo eccellentemente dunque alla scelta degli Infall di aver segato direttamente via l'oggetto del contendere, ed oggi ci troviamo di fronte ad un "Silent" letteralmente abrasivo e devastante, con rasoiate da 2-3 minuti di durata, sufficientemente contorte ma sempre dritte al punto, peraltro con un'assai efficace resa sonora, grazie alla registrazione e mix analogici effettuati all'Accademia Del Suono di Milano da Gianluca Guidetti e masterizzazione ad opera di Alan Douches, già al lavoro con band del calibro di Mastodon, Converge e The Dillinger Escape Plan. Rimane unicamente lo scoglio, personalissimo, delle vocals stridule del buon Santa ma, come detto, si tratta di un limite soggettivo e non di una mancanza degli Infall che invece hanno migliorato intelligentemente, non toccando quello che funzionava ed unicamente aggiustando la mira, sfornando un lavoro completo su cui emergono brani vincenti come "Decay", la già citata "Gift" e la infida doppietta conclusiva rappresentata da "Birth" e "Silent".
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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