Unsane - Lambhouse - The Collection 1991-1998

Copertina 9

Info

Anno di uscita:2003
Durata:73 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. OVER ME
  2. COMMITTED
  3. WAIT TO LOSE
  4. SICK
  5. HAZMAT
  6. LEAD
  7. EMPTY CARTRIDGE
  8. BLEW
  9. CAN'T SEE
  10. OUT
  11. ALLEGED
  12. SCRAPE
  13. BROKE
  14. STRAIGHT
  15. BODY BOMB
  16. MY RIGHT
  17. STREETSWEEPER
  18. URGE TO KILL
  19. THIS TOWN
  20. VANDAL X
  21. BATH
  22. ORGAN DONOR
  23. CRACKED UP
  24. EXTERMINATOR

Line up

Non disponibile

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Descrivere chi o cosa sono e cosa hanno rappresentato gli Unsane nel decennio d'oro della musica dura, ovvero gli anni '90, è impresa ardua se non addirittura impossibile. Anche l'idea di un "best of" è riduttiva quando la si accosta a band incapaci di scrivere uno o due hit per disco, come nel caso di una band del mainstream, laddove invece, ogni disco ha un'omogeneità ed un filo conduttore unico che il semplice pensiero di estrarne pezzi a caso da l'idea di uno stupro o di un vero e proprio scempio. In buona sostanza il vero "greatest hits" degli Unsane, e delle bands lor pari, dovrebbe essere la discografia completa, in rigoroso ordine cronologico. Ora due sono le possibilità, o siete fans degli Unsane e in questo caso avrete di sicuro già tutta la loro discografia, oppure non li conoscete e anche in questo caso la cosa migliore sarebbe farsi la predetta discografia. Ad ogni modo questa rece è dedicata soprattutto ai secondi, a coloro che, per ingenuità o semplice inconsapevolezza, hanno ignorato una delle band fondamentali della storia del rock, per dirla alla qualche mio amico "emiliano/romagnolo". Certo, sorbirsi tutto d'un fiato 73 minuti di noise/hardcore, è qualcosa che va oltre le umane capacità, ma il dolore, il parossismo, la rabbia, il disagio, il "sorrow", sono solo alcune delle componenti fondamentali dell'universo "Unsane". Parliamo di un sound destabilizzato e destabilizzante, sfibrante, una cascata di suono ruvido e distorto, bordate soniche che tuttavia quasi mai rinunciano alla forma canzone, pur se quest'ultima è torturata, deturpata, stravolta, annichilita. Il primo periodo della band (91-98) è ripercorso a ritroso, dall’ultimo “Occupational Hazard” del ‘98 all’omonimo del ’91, con dovizia di particolari in ben 24 tracce, senza tralasciare nessun episodio, per quanto valido, della creatura di New York. E pensare che la band si è da poco riformata ed è addirittura appena passata per l'Italia, ovviamente siamo in attesa di nuove emanazioni. Questa raccolta ha anche un secondo disco, un dvd per la verità, del quale non ho copia e che contiene 4 videos più 4 set di concerti presi in epoche diverse del cammino della band. Insomma se "best of" doveva essere lo è stato per davvero, pur essendo io contrario a questo tipo di operazioni, quando queste sono fatte bene, ed è proprio questo il caso, mi levo il cappello. Il voto è la diretta conseguenza dell'operazione in se e del valore storico della band. Ora tocca a voi, o si è dentro o si è fuori, ma se posso darvi un consiglio, rimediate al tempo perso e non ve ne pentirete assolutamente.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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