Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:35 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. VIIGE URH
  2. DAGGER ENTOMBED
  3. AGE OF SAIL
  4. UPIR
  5. JUTUL
  6. PUNISHEMENT TO CONFESSIONS
  7. KNIFEHALL
  8. EVOLUTION AND FATE

Line up

  • Sarke: bass
  • Nocturno Culto: vocals
  • Terie Krabol: drums
  • Steiner Gundersen: guitars
  • Stian Krabol: guitars
  • Anders Hunstad: keyboards

Voto medio utenti

Giunto al quinto album, il combo di Oslo formato come sapete da vecchie conoscenze della scena estrema norvegese (Nocturno Culto/Darkthrone, Anders Hunstad/El Caco, Terje Kråbøl, Stian Kråbøl e Steinar Gundersen/Satyricon), continua sulle coordinate di un lento/mid-tempo black metal che sa molto di “black’n’roll”.

“Viigi Urh” segue infatti quanto proposto sul precedente full lenght “Bogefold”, presentandoci otto tracce piene di atmosfera, sorrette da tanta melodia ( addirittura abbiamo una voce femminile pulita sulla quinta traccia “Jutul”), ritmiche abbastanza quadrate e vocals rabbiose ma non troppo ( mi ricordano un po’ il Cronos dei vecchi tempi), non c’è traccia nei riff del tipico gelo della fiamma nera nordeuropea, invece le canzoni sono sorrette da una sorta di “tensione leggera”, le tenebre sono qui malinconiche piuttosto che spettrali e non abbiamo nessun pezzo veloce. Per cui, amici blacksters, sapete a cosa andate incontro, dall’iniziale titletrack un mid tempo potente e quadrato che sa di metal classico, passando da “Dagger Entombed” dall’intro vagamente medioevale che apre su una melodia lenta e potente che ricorda i Celtic Frost piu’ tranquilli, “Age Of Sail” è caratterizzata da buoni solos di chitarra e da un break acustico nel mezzo che dona un’atmosfera particolarmente sinistra al pezzo, “Upir” è molto articolata e feroce nella sua lentezza di fondo, mentre della successiva “Jutul” abbiamo già accennato sopra, è a mio parere il pezzo piu’ interessante del lavoro con la sua melodia suadente e addirittura lirica.
Punishement To Confession” è pachidermica e ricorda i Black Sabbath nel riffama, “Knifehall” è il brano piu’ sostenuto, con una chitarra heavy e veloce nell’articolazione dei riff, chiude “Evolution And Fate” altra lenta sferzata metallica con break centrale, uso di synth e lungo solo alla fine, a sfumare.

Se vi chiedete cosa faccia Nocturno Culto quando non suona nei Darkthrone, avete qui la risposta ... prendere o lasciare.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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