Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:54 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. PRELUDE
  2. SILENT DEATH
  3. SOLAR STARVATION
  4. KHAOS
  5. THE LIE YOU NEED
  6. CRUMBLING
  7. WHITE LIGHT
  8. DIE CATSAW!
  9. ANNA'S SONG
  10. DEADLINE

Line up

  • Mimmo D'Oronzo: vocals
  • Davide Giancane: guitars
  • Giuliano Zarcone: guitars
  • Anna Digiovanni: bass
  • Andrea Mariani: drums

Voto medio utenti

Giovani e di belle speranze, ai tarantini OverKhaos (originariamente chiamati Imperium) non manca di certo l'ambizione, dato che debuttano con un concept album di natura distopica che per la trama - e solo per quella - a qualcuno ha ricordato l'inarrivabile "Operation: Mindcrime" dei Queensrÿche. Come se non bastasse, i nostri hanno pensato di coinvolgere nientepopodimeno che Derek Sherinian per un cameo nella traccia "Anna's Song".

Il risultato è un album complessivamente solido di progressive metal "vecchia scuola", melodico e misurato, che ogni tanto strizza l'occhio a sonorità più moderne ma sempre con gusto e moderazione ("Prelude" è già di per sé un ottimo esempio). In "Silent Death" la ricerca di linee vocali originali si scontra in parte con un rifframa un po' scolastico e derivativo elargito dalla coppia Giancane/Zarcone, prima della discreta "Solar Starvation", che mette a sistema la "cafonaggine" dei Symphony X e la classe chitarristica di Jim Matheos. Anche "Khaos" è sporcata da qualche cliché di troppo - il growl, poi, mi è parso azzardato - ma la grooveggiante "The Lie You Need" spicca per l'uso intelligente dell'elettronica. In "Crumbling", il protagonista incontrastato è il cantante Mimmo D'Oronzo, ottimo interprete anche nella successiva "White Light", Fates Warning che più non si può. "Die Catsaw!" - che attacca come "A Nightmare To Remember" ma evolve in maniera molto più vetriolica e "in-your-face" - sfocia nella sopraccitata "Anna's Song", dove il sempre delicato (scusate l'ironia, ndr) ex-tastierista dei Dream Theater si confronta con un episodio denso ed elaborato ma senza dubbio scorrevole. La chiusura è affidata a "Deadline", brano che tributa per un'ultima volta le band di Ray Alder e di John Petrucci.

"Buona la prima", si dice di solito. Perché sia buona anche "la seconda" serve solo un pizzico di personalità in più...

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 set 2017 alle 18:30

buon lavoro invece..alla lunga..non crolla

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