Giovani e di belle speranze, ai tarantini
OverKhaos (originariamente chiamati Imperium) non manca di certo l'ambizione, dato che debuttano con un concept album di natura distopica che per la trama - e solo per quella - a qualcuno ha ricordato l'inarrivabile
"Operation: Mindcrime" dei Queensrÿche. Come se non bastasse, i nostri hanno pensato di coinvolgere nientepopodimeno che
Derek Sherinian per un cameo nella traccia
"Anna's Song".
Il risultato è un album complessivamente solido di progressive metal "vecchia scuola", melodico e misurato, che ogni tanto strizza l'occhio a sonorità più moderne ma sempre con gusto e moderazione (
"Prelude" è già di per sé un ottimo esempio). In
"Silent Death" la ricerca di linee vocali originali si scontra in parte con un rifframa un po' scolastico e derivativo elargito dalla coppia
Giancane/Zarcone, prima della discreta
"Solar Starvation", che mette a sistema la "cafonaggine" dei Symphony X e la classe chitarristica di
Jim Matheos. Anche
"Khaos" è sporcata da qualche cliché di troppo - il growl, poi, mi è parso azzardato - ma la grooveggiante
"The Lie You Need" spicca per l'uso intelligente dell'elettronica. In
"Crumbling", il protagonista incontrastato è il cantante
Mimmo D'Oronzo, ottimo interprete anche nella successiva
"White Light", Fates Warning che più non si può.
"Die Catsaw!" - che attacca come
"A Nightmare To Remember" ma evolve in maniera molto più vetriolica e "in-your-face" - sfocia nella sopraccitata
"Anna's Song", dove il sempre delicato
(scusate l'ironia, ndr) ex-tastierista dei Dream Theater si confronta con un episodio denso ed elaborato ma senza dubbio scorrevole. La chiusura è affidata a
"Deadline", brano che tributa per un'ultima volta le band di
Ray Alder e di
John Petrucci.
"Buona la prima", si dice di solito. Perché sia buona anche
"la seconda" serve solo un pizzico di personalità in più...
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