Copertina 9,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:Cats In Space/Cargo Records
Distribuzione:Rock'n'Growl Promotion

Tracklist

  1. JUPITER CALLING
  2. MAD HATTER'S TEA PARTY
  3. CLOWN IN YOUR NIGHTMARE
  4. SCARS
  5. SEPTEMBER RAIN
  6. BROKEN WING
  7. TWO MINUTES 59
  8. FELIX & THE GOLDEN SUN
  9. TIMEBOMB
  10. SCARECROW

Line up

  • Paul Manzi: lead vocals
  • Greg Hart: guitars, vocals
  • Dean Howard: guitars
  • Jeff Brown: bass
  • Steevi Bacon:drums
  • Andy Stewart: piano's, synthesizers

Voto medio utenti

I gatti provenienti dallo spazio sono tornati a due anni di distanza dal precedente "Too Many Gods" ed è un comeback coi fiocchi!
Il loro sound è magico, ammaliante e coniuga perfettamente i gloriosi 70'/80' (Queen, Elo, Sweet, ) con l'Hard Rock AOR moderno.
L'impronta musicale è inconfondibile, con grandi chorus che si stampano in mente sin dal primo ascolto, melodie coinvolgenti, prova strumentale praticamente perfetta e produzione da urlo, pomposa ed incisiva allo stesso tempo.
La sezione ritmica è precisa e riesce a sostenere sia le melodie piu' easy che quelle piu' sostenute, sulle quali si erge un tappeto di key e synth che vanno all'unisono col suono delle chitarre, ora dolce ora piu' duro (sebbene il termine "duro" vada qui inteso in modo molto relativo).

Il brano di apertura "Jupiter Calling" inizia con un intro di keys da brividi che subito mette in chiaro le cose: i gatti sono tornati per deliziare le ns orecchie assetate di buona Musica, con la M maiuscola! Il classico tappeto di tastiere sulle quali si erge la voce pulita di Paul Manzi ed un refrain irresistibile sono il biglietto da visita che apre questo "Scarecrow", che prosegue con brani tutti di altissimo livello.
Non è mia intenzione peraltro fare un "track by track" della release in quanto sarebbe riduttiva rispetto all'insieme che è il vero punto di forza del lavoro. I Cats In Space sono un'ensemble formata da musicisti formidabili, con illustri collaborazioni alle spalle, che hanno deciso per nostra somma gioia, di ricreare un suono vintage e moderno che ricorda i Queen piu' rock ("Broken Wings" dal finale in crescendo con una ruvida chitarra, solos formidabili e pathos a mille) o piu' kitsch ("Mad Hatter's Tea Party" ), gli Elo e ancora i Queen pìù pimpanti e sbarazzini ( "September Rain", "Felix And The Golden Sun"), che altrove sa creare songs dal groove irresistibile ("Clown In Your Nightmare") o rock anthems dal sapore settantiano alla Elton John di Pinball Wizard ( "Time Bomb").
"Scarecrow" mette d'accordo tutti, sia quelli che sostengono l'impossibilità nel panorama attuale di trovare "novità interessanti", sia quelli che sostengono che "il Rock è morto" ... il Rock non è morto, il Rock sopravvive a se stesso e si evolve, prova ne sono questi gatti spaziali che con la loro musica rielaborano in modo intelligente, personale ed efficace quanto già scritto da altri e sono in grado di stupire anche il più scaltro degli ascoltatori.



Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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