TraumeR - The Great Metal Storm (Reissue)

Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2017
Durata:60 min.
Etichetta:Fastball Music
Distribuzione:Soulfood

Tracklist

  1. PHANTASIA
  2. THE GREAT METAL STORM
  3. GATES OF FREEDOM
  4. PANDORA
  5. CLOSE YOUR EYES
  6. NIGHTS OF BABYLON
  7. DON'T YOU CRY
  8. ENJOY YOUR PARADISE
  9. ANOTHER SUN (CHASING SUNRISE)
  10. ELEAZAR
  11. RIDE MY WAY
  12. NIGHTS OF BABYLON (ACOUSTIC VERSION)
  13. GATES OF FREEDOM (ACOUSTIC VERSION)

Line up

  • Guilherme Hirose: vocals
  • Fábio Polato; guitars
  • Nelson Hamada: keyboards
  • Regis Lima: bass
  • Filipe Santos: drums

Voto medio utenti

La versione 2017 di questo “The great metal storm” (già pubblicato nel 2014 per il mercato giapponese e statunitense su etichetta Total Steel Records) riporta all’attenzione (o perlomeno prova a farlo …) di tutti gli amanti del power metal melodico i brasiliani TraumeR, fieri epigoni dei connazionali Angra.
Una devozione pressoché assoluta, direi, a partire dalla buona voce Matos-iana di Guilherme Hirose (fatalmente non proprio all’altezza del suo esimio nume tutelare …), per continuare con le strutture di metallo sinfonico, arioso ed enfatico (mutuato da imprescindibili insegnamenti di marca Helloween / Iron Maiden) tipico del gruppo di “Holy land”.
Un preambolo destinato ad annunciare un’inappellabile “stroncatura”, quindi?
No, perché nonostante l’assoluta mancanza di originalità i nostri suonano con abilità e con un certo buongusto compositivo ed espressivo, riescono a coinvolgere i sensi in maniera apprezzabile e sfornano un programma che si lascia ascoltare ricevendone indietro una sufficiente dose di soddisfazione cardio-uditiva.
The great metal storm” appare così un’opera da consigliare ai fans sfegatati del genere (in particolare quelli che bramano, oltre che per i citati Angra, pure per Almah e Kamelot) e più in generale a chi apprezza questi suoni e non si preoccupa “troppo” del carisma di una formazione musicale, accontentandosi di una manciata di canzoni godibili.
Nights of Babylon”, "Gates of freedom", “Pandora”, “Another sun (chasing sunrise)”, "Eleazar” e la melodrammatica “Ride my way” lo sono certamente e anche le trascrizioni acustiche delle prime due, aggiunte in questa edizione europea dell’albo, pur non alterando in modo significativo il giudizio complessivo contribuiscono a rendere la fruizione del disco una circostanza abbastanza gradevole.
Troppo poco? Probabilmente … ma tecnica e convinzione ai TraumeR non mancano e garantiscono un’oretta di onesto, prevedibile e poco impegnativo diletto metallico ... qualche volta può bastare anche così.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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