Odium - As The World Turns Black

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2017
Durata:44 min.
Etichetta:Black Sunset/MDD

Tracklist

  1. THE END OF EVERYTHING
  2. POINT OF NO RETURN
  3. NO GOODBYE
  4. BLIND
  5. REVOLUTION
  6. FROZEN WORLD
  7. TIME IS A KILLER
  8. AS THE WORLD TURNS BLACK
  9. INSIDE THE INCUBUS

Line up

  • Ralf Runkel: vocals
  • Rochus Pfaff: guitar
  • Dave Hubsch: guitar
  • Beli Smaka: bass
  • Marcel Muller: drums

Voto medio utenti

È curioso per il sottoscritto scoprire una band che suona ... da 25 anni!
Gli Odium (da non confondere con almeno altre 2 bands omonime) vengono dalla Germania e suonano un classicissimo power-thrash che trova la sua ispirazione principalmente nei Kreator periodo "Endorama" e negli Iron Maiden per alcuni intrecci chitarristici, nonché negli Slayer più "tranquilli".
Il nuovo lavoro che anticipa la celebrazione, a loro dire, del 25mo anniversario che cadrà l'anno prossimo, si intitola "As The World Turns Black" e arriva a ben 3 anni dal precedente album. Ad onor del vero e a conferma della determinazione della band, questo lungo periodo di attività non è mai sfociato nel successo mainstream e la loro esistenza è stata ed è tuttora nell 'underground teutonico, ma ciò non ha impedito loro di sfornare dei discreti albums.
Quello in oggetto ci propone un thrash molto easy e orecchiabile basato principalmente su mid - tempo anche se l' apertura del disco è affidata a 2 canzoni veloci ( "The End Of Everything" e "Point Of No Return" ), mentre già dalla successiva "No Goodbye" le ritmiche rallentano per assestarsi sulle coordinate cui accennavo. "Blind" si muove su un sinuoso giro di basso ed un chorus coinvolgente, "Revolution" e "Frozen World" sono simili coi loro riff di chitarra stoppata, con "Time Is A Killer" la velocità aumenta un poco e la strofa ricorda "Behind The Crooked Cross" degli Slayer. La titletrack ci rimanda ai Maiden nelle twin guitars iniziali anche se poi la strofa si muove su un arpeggio che gli conferisce l'andamento di una ballad e con la conclusiva "Inside The Incubus" si ritorna su territori di slayeriana memoria anche se non i più veloci.
Il lavoro mostra la conoscenza della materia Thrash da parte degli Odium e tanto mestiere ereditato dalla lunga carriera. A voi giudicare se questo sia un pregio o un limite, sicuramente l'ascolto è consigliato.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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